sabato, giugno 24, 2017

L'Italia è una Repubblica fondata sul...

Siamo tutti spaventati. Incerti anche, qualora dovessimo e potessimo, su dove andare in vacanza: Parigi, Londra, un tempo luoghi dell'anima, ora appaiono sotto attacco. Spaventati e smarriti, ci chiediamo se e quanto serva l'apparato repressivo che vediamo nei luoghi d'arte, nelle piazze affollate e anche sulle spiagge. Vedere insieme una partita in una piazza o andare a un mega concerto rock sono diventati non già un piacere, un'occasione di socialità, ma una sorta di sfida alla sorte. E questo non è un discorso demoralizzato e demoralizzante, tutt'altro: è un incitamento a reagire. A tutti i livelli. Riprendendoci gli spazi, non arrendendoci a chi ci vuole in silenzio e genuflessi. Non accettando tutto quel che ci viene detto e imposto. La cosiddetta politica, in questo, gioca un grande ruolo. I cosiddetti politici continuano nel solito copione: proclami moralizzatori e inchieste giudiziarie a ripetizione (ultimo il caso Consip); promesse al vento e scelte in tutt'altra direzione. Due esempi? Dopo aver a lungo ragionato sui limiti della legge Fornero sulle pensioni, ora pare che si prospetti - forse- un regalino avvelenato: un ulteriore spostamento in avanti dell'età pensionabile. Un ulteriore venir meno al patto sociale, una cosa dura da mandar giù che spero si ritorca contro chi la metterà in atto. Ma la cosa più clamorosa è avvenuta con i voucher: si annuncia il cambio sostanziale della legge per non far svolgere il referendum e poi, nella stessa data in cui avrebbe dovuto svolgersi, si presenta una 'nuova' legge identica, nei fatti, alla prima. E tanti saluti alla democrazia. Pensano che la gente sia indifferente, che non reagisca, che sia persa dietro i fatti propri e che il massimo che possa fare è non votare? Può essere, ma a tutto dovrebbe esserci un limite. A quando una modifica costituzionale dell'art. 1: l'Italia è una Repubblica fondata sulla menzogna?