sabato, aprile 26, 2014

Per favore niente retorica

Non c’è che dire: per fare politica bisogna esserci portati. Lo affermo senza alcun sarcasmo, anzi, con una certa ammirazione. Bisogna avere una grande capacità adattativa (che, se ci pensiamo bene, è una delle caratteristiche dell’essere umano, ciò che ci ha fatto scendere dagli alberi … e guai a chi dice che, in certi casi sarebbe stato meglio rimanerci). Bisogna avere un grande spirito di appartenenza, così grande che fa passar sopra anche alla logica. A cosa mi riferisco? Vediamo: a Cremona, il centro sinistra attacca la giunta Perri: "Sono stati capaci solo di aumentare le tasse". A Crema, il centrodestra attacca la giunta di centrosinistra della sindaca Bonaldi:"Sono stati capaci soltanto di aumentare le tasse" . Delle due,l’una: o aumentare le tasse comunali diventa un bisogno irresistibile per chi giunge al governo della città, una vocazione irrinunciabile, oppure è una necessità dalla quale non si può prescindere, dal momento in cui si mette mano alle cose e ci si accorge delle condizioni drammatiche in cui versano le finanze degli enti locali. Non ho notizie precise su quanto abbia fatto il sindaco 5 stelle Pizzarotti a Parma, ma non credo che si sia potuto esimere dal pagare pedaggio” sotto forma di imposizione fiscale maggiorata. Quindi le tasse non hanno colore politico, esattamente come il denaro non ha odore? Dopo questo, mi aspetto la reazione del vicesindaco Roberto Nolli che ha più volte dichiarato, anche su queste pagine, che la pressione fiscale sui cittadini, in realtà, a Cremona è calata. Attendiamo lo scintillio di sciabole, della campagna elettorale, dei prossimi giorni. Mi domando come debba essere, cosa debba fare un uomo politico, o una donna, per incontrare il favore della gente. Mi domando come possa essere possibile governare facendo gli interessi di tutti, senza scontentare nessuno. E capisco il sindaco Perri: un giorno mi disse che la sua massima aspirazione era l’essere riconosciuto come il sindaco di tutti i cremonesi. Sono certo che, per come lui è, non ci fosse retorica nelle sue parole.

sabato, aprile 19, 2014

Per fare certe cose ci vuole... orecchio


Nessuno me lo ha mai chiesto, e nessuno, ovviamente, me lo chiederà mai, e del resto non ho alcuna competenza per farlo, ma credo che non affronterei a cuor leggero il compito di sindaco. Soprattutto oggi. Sono tempi in cui, a prescindere dai problemi di bilancio, spesso asfissianti, dai tagli di risorse, quasi sempre sanguinosi, dalle crescenti necessità della cittadinanza in materia di servizi e di assistenza (pensiamo agli effetti della crisi, pensiamo all’invecchiamento della popolazione), è molto difficile governare anche nel senso di mediare, di trovare accordi, di mantenere le alleanze. Sarà stata la fine delle ideologie, del senso di appartenenza, delle grandi aggregazioni di masse, ma è indubbio che è sempre più difficile trovare un collante che tenga insieme le alleanze e, addirittura, i singoli elementi dentro le alleanze stesse. La giunta Perri ha sofferto di molti di questi mali, da quando si è insediata: ricordiamo il rapporto tormentato con l'Udc e la rottura, insanabile, con la Lega. Chissà quante volte il sindaco avrà detto: “Ma chi me l’ha fatto fare?”. Sicuramente, lo avrà pensato lo scorso mercoledì, quando, in occasione dell’approvazione del bilancio del Comune, un atto fondamentale, tra i più importanti per una amministrazione, al momento della discussione la maggioranza era minoranza. Pare che il sindaco, imbufalito, abbia sudato le proverbiali sette camicie per far giungere in aula alcuni dei consiglieri assenti ai quali, in separata sede, ne avrà dette di tutti i colori, immagino. Davvero, non invidio chiunque dovesse essere eletto, anche perché il compito è arduo. Pensavo a quali elementi abbiano caratterizzato il quinquennio Perri. Mi vengono a mente la caparbietà con cui ha difeso la sua scelta di mantenere come amministratori di aziende partecipate, manager nominati dalla precedente amministrazione, come Albertoni, Galli e Bodini. Un altro segnale del superamento degli schieramenti, degli steccati? Sicuramente, la decisione fece infuriare parecchi dei suoi, ma Perri tirò dritto: “Privilegio la competenza”. Lo rifarebbe ancora? Penso di si. Poi, la vicenda spinosa di Palazzo Fodri, su cui stendiamo un velo pietoso, e poi, sicuramente, le opere pubbliche, in primis piazza Marconi e il Museo del Violino. Qualcuno dirà: “Bella forza, ha fatto tutto Giovanni Arvedi”. Sarà senz’altro così, sarà stato grazie all'Ingegnere,ma tant’è, l’opera è compiuta. L’adeguamento del palazzetto dello sport, il cavalcavia del cimitero, la rotonda di via Mantova, la sistemazione di via Dante e, in corso d’opera, l’eliminazione del passaggio a livello di via Persico. Ricordo che subito dopo il suo insediamento mi confessò il desiderio di recuperare alla città il vecchio ospedale al Foppone. In questo non è riuscito. Quando lo incontreremo (cominciamo da questo numero il giro di interviste ai candidati a sindaco), sentiremo se ci spera ancora. Da parte mia, faccio gli auguri alla città, a tutti noi, al Paese, ai candidati: auguri di Buona Pasqua, auguri di futuro.

sabato, aprile 12, 2014

Il Campione e il Professore

Tra poco più di un mese i cittadini cremonesi saranno chiamati ad eleggere il sindaco. Ad onor del vero in città non si respira quell’aria di effettiva contesa tipica degli anni scorsi: c’è poco entusiasmo, poca attenzione, apparentemente poco interesse. E’ vero che gli stessi candidati stanno scaldando i motori, ma è anche vero che stiamo attraversando un periodo di disaffezione nei confronti della politica dei partiti e delle istituzioni. Lo sa bene il sindaco Perri che, tenendo fede al suo profilo, cerca di mantenere le sue più volte rivendicate caratteristiche di uomo della società civile, uomo della porta accanto, che deve fare i conti con i partiti ma che cerca di mantenervisi ad una certa distanza. Non gli farà gioco l'atteggiamento, per ora intransigente, della Lega... o forse si? E il candidato del centrosinistra, Galimberti, saprà approfittare del traino fornito dal "rullo compressore" Renzi? Galimberti sembra riscuotere buoni consensi, ma per adesso non emoziona; mentre Perri è uno sportivo, il campione, uno che sa quando accelerare. Inoltre, il governo della propria città risponde spesso a logiche completamente diverse da quelle romane, e anche il voto. Non me ne vogliano gli altri candidati a sindaci, ma lo scontro è tra Galimberti e Perri, con Zagni terzo incomodo, accreditato di un risultato che può oscillare tra un 5 e un 8 per cento dei voti. L’Oreste, come in molti continuano a chiamarlo, viene comunque dato in vantaggio, nonostante la sua campagna elettorale non sia ancora iniziata; assorbito dagli impegni istituzionali e dagli obblighi di governo della città. Mentre Galimberti si sta dando un gran daffare, alla ricerca di consenso, in questo certamente non aiutato da una alleanza di centro sinistra poco compatta e coesa. Ma c’è tempo: tutto può essere, tutto può cambiare. Quanto incideranno il non voto, l'astensione? Le prossime settimane ci daranno indizi più concreti.