venerdì, marzo 28, 2008

Si nasce incendiari, si muore pompieri.

di Aldemario Bentini
Non ho mai preteso di comprendere fino in fondo la politica, tanto meno i politici. Oggi più che mai che son diventato diffidente e sospettoso. Forse per questo motivo sono rimasto sorpreso e perplesso sentendo, recentemente, l’ex ministro Giulio Tremonti parlare di protezionismo, di dazi, di barriere doganali e disconoscere il processo di globalizzazione. Giulio… dalla “finanza creativa” (voleva vendere le spiagge italiane) mi diventa no–global? E il mercato? Il protezionismo in economia è l’antitesi del liberismo. Come si concilia o meglio come si coniuga con l’istinto privatista e liberale di Berlusconi? Resto diffidente e sospettoso di fronte ad un sì mutamento di pensiero. Voglio subito precisare che la capacità delle persone di cambiare idea è, a mio parere, un segno d’intelligenza. Diffido di chi ha solo certezze, stimo più coloro che ogni tanto hanno dubbi. In economia come in politica si può cambiare idea, trasmigrando anche da un estremo all’altro. Qualche famoso esempio? Giuliano Ferrara sessantottino della prima ora, poi capogruppo del PCI a Torino, in seguito con Craxi, il resto è storia recente fino alla sua lista pro–life. Gad Lerner giornalista e anchorman su La7 è stato un dirigente di Lotta Continua. Renato Mannheimer, proprio quello dei sondaggi, da giovane era un contestatore rivoluzionario. Militava in “Servire il Popolo” un gruppo maoista tra i più intransigenti di quel tempo. Paolo Liguori giornalista ex direttore di “Studio Aperto” e commentatore sportivo con Gianpiero Mughini, hanno militato entrambi in Lotta Continua, Mughini è stato un fondatore de Il Manifesto, oggi è collaboratore ed editorialista di Libero. Cambiare idea può essere distinzione di intelligenza e di saggezza, quando non si tratta più semplicemente di opportunismo. Tanti anni fa, spero la memoria non m’inganni, siamo a Firenze, ad una manifestazione a favore della legge sul divorzio, 1974 o giù di lì. C’è anche l’On. Fabrizio Cicchitto l’attuale Vice coordinatore vicario di Forza Italia. In quegli anni Cicchitto è il segretario nazionale della FGSI (Federazione Giovanile Socialista), all’epoca sulle posizioni di Riccardo Lombardi, posizioni quasi più vicine all’estrema sinistra che al Partito di Nenni e De Martino. Lombardi rifiuta di partecipare ad una Tribuna Politica perché vi è partecipante anche Giorgio Almirante. A quei tempi l’antifascismo era “militante”. Chi si ricorda del conduttore? Ugo Zatterin, garbato e imperturbabile moderatore. L’On. Cicchitto, salito sul palco con un megafono, dà istruzioni a noi giovani studenti ed inesperti manifestanti su come coprirsi il volto con il fazzoletto, come usare la fetta di limone in caso di gas lacrimogeni, come evitare di farsi fotografare dalla polizia politica.
A quel punto, irresoluto, sono indeciso se prendere il treno e tornarmene a casa. Il Nostro, sceso dal palco, si mette alla testa del corteo e insieme ai militanti dei gruppi definiti extraparlamentari intona: “El pueblo unido jamás será vencido”.
Intransigente e radicale allora come intransigente e radicale adesso nel propugnare la Berlusconi dottrina. Sarà come sentii dire un giorno da mio nonno: “Si nasce incendiari, si muore pompieri”?

VENERDI’ 28 MARZO 2008

venerdì, marzo 14, 2008

Senza Ritegno

Il senatore Gustavo Selva ex di AN ora in Forza Italia è stato condannato a sei mesi di reclusione e 200 euro di multa. L’accusa: truffa pluriaggravata per interruzione di servizio pubblico, abuso della propria autorità e truffa ai danni dello Stato. Il fatto risale al giugno dello scorso anno, quando Selva fingendosi malato approfittò dell’ambulanza per farsi accompagnare ad una trasmissione televisiva, evitando il traffico cittadino congestionato per la visita di George Bush, e raggiungere in tempo gli studi televisivi. Il senatore commenta la condanna: “Mi sono salvato dalle Brigate Rosse mi salverò anche da questo”. Ma che risposta è? Chiedere scusa invece? Immaginare che l’autolettiga potesse servire a qualcuno realmente in pericolo? Quand’è che ci stuferemo di questa gente? Di questa sfrontata alterigia e arroganza? “L’onorevole” parlamentare ha poi aggiunto che non si candida alle prossime elezioni… sai che perdita! Di fronte a questa sofferta dichiarazione chi sa quanta gente, insieme a me, farà fatica a prender sonno la notte.
Non è finita. Sempre lo stesso giorno il fotografo Fabrizio Corona è stato condannato ad un anno e sei mesi per spaccio di banconote false. Il Corona, esempio di discrezione e discernimento, era stato arrestato dopo la denuncia di un benzinaio e di un ristoratore pagati con soldi fasulli. Stizzito e con aria da angariata vittima dichiara: “La verità assoluta la so solo io, ma non ve la posso dire. La devo custodire qua dentro” dice toccandosi il petto, e aggiunge: ” …da questo paese bisogna andarsene. Questo non è più un paese libero...”
La buonanima di mio nonno, nato a Daverio in Valbossa, morto a 93 anni, uomo dignitosamente saggio, fiero di aver lavorato una vita affannandosi come un mulo, lo avrebbe mandato a dar via …
Absit iniuria verbo.
Aldemario Bentini

VENERDI’ 14 MARZO 2008

venerdì, marzo 07, 2008

Chiedo scusa

Questa settimana avrei voluto scrivere di una legge elettorale che alle prossime elezioni, c’impedirà di scegliere le persone; una legge elettorale che puzza di marcio e d’incostituzionalità. Tanto è che un senatore uscente rifiuta di candidarsi al 23° posto nella lista sapendo di non aver alcuna possibilità di rielezione, indipendentemente dal seguito personale. In alternativa avevo pensato di raccontare di Milena Gabbanelli. Giornalista tra i pochi non asserviti al potere. Con la sua trasmissione Report ha dato il via all’inchiesta della Procura di Roma sulla vendita (12 miliardi di euro) della compagnia telefonica Wind e su una conseguente intermediazione che è apparsa da subito poco trasparente. Notizia che mi ha rincuorato e in parte liberato da quel senso di frustrazione, d’impotenza e rabbia che provo, quando guardo Report. Ma, oggi, proprio non riesco a non pensare, man mano che giungono nuovi particolari, alla terribile vicenda dei fratellini di Gravina di Puglia. Una morte orribile per la quale, confesso, ho pianto.
In un periodo di “scandali clamorosi non di rado perversi” mi chiedo se questo di Gravina non sia anch’esso uno scandalo. Clamoroso il fatto che inquirenti e investigatori, parenti e conoscenti abbiano ignorato un pozzo non protetto, situato in un casermone dove i bambini erano soliti giocare. Cresce in me il sospetto che tutti noi abbiamo concretizzato da subito la convinzione che la responsabilità andasse cercata all’interno della famiglia. Nella vendetta della madre abbandonata o nell’irrazionalità di un padre padrone. Una famiglia dipinta, anche dalla stampa, capace di nefandezze tali da arrivare ad uccidere i figli per punizione. Queste accuse vanno perdendo consistenza anche se il padre per ora rimane in galera. Resta una famiglia come tante altre, con tanti problemi, con un genitore criticabile quanto vogliamo, ma che con la fatica del lavoro tenta un’esistenza dignitosa. Ha sempre dichiarato la sua innocenza e urlato, inascoltato, dove cercare Ciccio e Tore. La vostra tragedia è finita, spero finisca presto anche quella del vostro papà. E mi auguro che finalmente qualcuno v’insegni a giocare nel vento con gli aquiloni.
Aldemario Bentini


VENERDI’ 7 MARZO 2008