venerdì, agosto 27, 2010

Ecco settembre

Avete fatto caso che, ormai, il nostro tempo sociale, e anche quello privato, non sono più scanditi dall’anno solare, ma vanno da settembre all’agosto successivo, in una sorta di anno scolastico? Siamo quasi tutti rientrati dalle ferie e si ricomincia. Qualche tempo fa, un periodico tedesco ha compiuto un’analisi spassionata della situazione italiana, rilevando, tra le altre cose, che il “caso” italiano è una continua emergenza che, apparentemente, non sfocia mai in tragedia. L’ingresso nell’eurozona fu gestito attuando, per anni, una rigorosa disciplina di bilancio, unitamente al rigido risparmio: questa politica ha avviato la pluriennale fase del “declino”, perché l’allora riacquistata solidità della politica fiscale significò infatti anche rinuncia alla prosperità derivante dallo sviluppo economico. Ma non c’era alternativa. Insomma, la morale potrebbe essere: meno si sale, meno la caduta sarà dolorosa. È una possibile interpretazione: una “stabile depressione”. Ma la depressione può essere una malattia mortale, specie quando viene accentuata da una continua incertezza che riduce fortemente la voglia di investire. Fuor di metafora, la crisi politico-istituzionale di questo agosto rischia di avere effetti pesanti. In molti gridano: “al voto, al voto”, seppur poco convinti e pronti a far marcia indietro. Mi domando se davvero possa essere una soluzione tornare alle urne con questo sistema elettorale, che non solo “nomina”, e non elegge, i parlamentari, ma che ha dimostrato, nessuno lo può negare, di non favorire in alcun modo la governabilità. Il guaio è che una proposta seria su una nuova legge elettorale necessiterebbe di una lettura precisa della fase politica: per esempio, una lettura e un giudizio oggettivo sul bipolarismo. Un “sistema” che ha evidenziato forti lacune e una fragilità connaturata, quasi inevitabile. Occorrerebbero soluzioni di sistema, non soluzioni estemporanee. Il Paese ha grande bisogno di questo, e poco di ulteriori pettegolezzi, di risse e di inutili cortigiani.

Daniele Tamburini

venerdì, agosto 06, 2010

E’ in un momento come questo che…

Quello che sta accadendo nel Pdl è un vero e proprio terremoto politico del quale è difficile, per ora, saper valutare appieno le conseguenze, sia politiche che istituzionali. È certo che la situazione richiederebbe un forte senso di responsabilità, ma, al momento, sembra prevalere, come preoccupazione maggiore, la “convenienza” dei partiti di andare o meno a elezioni anticipate. Il Paese avrebbe bisogno di ben altro. Anche i vescovi raccomandano di non usare arroganza, dando un giudizio davvero impietoso sulla attuale classe dirigente. Intanto il grande mondo va avanti, ed è proprio in un momento come questo, in cui si intravede in lontananza un barlume di ripresa, che occorrerebbe una classe politica capace di aiutarci ad uscire dal guado (per non dire di peggio). Una cosa è certa: ci sono molte questioni su cui, se i cittadini trovassero unità, parole e azioni comuni, potrebbero intervenire con forza, decisione, incisività. Ma il potere è bravo a tenerci separati, polemici e deboli. Divide et impera. Si respira una sorta di minorità, nell’opinione pubblica, stremata, forse, da un’incertezza ormai patologica nel nostro sistema. Contro cui, ognuno reagisce come può: chi non ha strumenti di censo e di status se la passa male, ma anche chi è in una posizione di privilegio comincia a rendersi conto che se non si favorisce la domanda interna, se non si rafforza il potere d’acquisto delle famiglie finisce male per tutti. E, invece, in molte situazioni prevalgono i posizionamenti ed i favori delle caste. E il maggior difetto di una casta, forse, è la chiusura in se stessa, che protegge ma non fa cogliere opportunità. È la nostra storia recente? Opportunità non colte, strade promettenti non percorse. Care lettrici e cari lettori, è l’ultimo numero prima delle vacanze, e avremmo certo voluto usare toni più ottimisti, ma “così è (se vi pare)” come dice Pirandello. Speriamo di tornare più fortificati dal meritato riposo e che la situazione possa migliorare. Buone vacanze.

Daniele Tamburini