venerdì, agosto 06, 2010

E’ in un momento come questo che…

Quello che sta accadendo nel Pdl è un vero e proprio terremoto politico del quale è difficile, per ora, saper valutare appieno le conseguenze, sia politiche che istituzionali. È certo che la situazione richiederebbe un forte senso di responsabilità, ma, al momento, sembra prevalere, come preoccupazione maggiore, la “convenienza” dei partiti di andare o meno a elezioni anticipate. Il Paese avrebbe bisogno di ben altro. Anche i vescovi raccomandano di non usare arroganza, dando un giudizio davvero impietoso sulla attuale classe dirigente. Intanto il grande mondo va avanti, ed è proprio in un momento come questo, in cui si intravede in lontananza un barlume di ripresa, che occorrerebbe una classe politica capace di aiutarci ad uscire dal guado (per non dire di peggio). Una cosa è certa: ci sono molte questioni su cui, se i cittadini trovassero unità, parole e azioni comuni, potrebbero intervenire con forza, decisione, incisività. Ma il potere è bravo a tenerci separati, polemici e deboli. Divide et impera. Si respira una sorta di minorità, nell’opinione pubblica, stremata, forse, da un’incertezza ormai patologica nel nostro sistema. Contro cui, ognuno reagisce come può: chi non ha strumenti di censo e di status se la passa male, ma anche chi è in una posizione di privilegio comincia a rendersi conto che se non si favorisce la domanda interna, se non si rafforza il potere d’acquisto delle famiglie finisce male per tutti. E, invece, in molte situazioni prevalgono i posizionamenti ed i favori delle caste. E il maggior difetto di una casta, forse, è la chiusura in se stessa, che protegge ma non fa cogliere opportunità. È la nostra storia recente? Opportunità non colte, strade promettenti non percorse. Care lettrici e cari lettori, è l’ultimo numero prima delle vacanze, e avremmo certo voluto usare toni più ottimisti, ma “così è (se vi pare)” come dice Pirandello. Speriamo di tornare più fortificati dal meritato riposo e che la situazione possa migliorare. Buone vacanze.

Daniele Tamburini

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