lunedì, settembre 29, 2008

Al lè, ghare's maai crediit…

Questa settimana avrei voluto soprassedere alle vicende politiche nostrane e alla disputa Corada- Beluzzi con tanto di colpi di scena preannunciati poi rientrati. Ma non si può. Mi ha sorpreso la determinazione del sindaco Gian Carlo Corada che ha detto no al tentativo di mediazione e di ricomposizione della spaccatura nel PD, rifiutando incarichi diversi e altri progetti. Stimo molto Corada come politico e come uomo, ma mi hanno confuso le sue dichiarazioni. La scelta di candidarsi è più che legittima, comprensibile e rispettabile, ma giustificarla con il timore che i concittadini potessero interpretare un suo eventuale ritiro come il massimo dell’opportunismo… mi lascia perplesso. Così come mi lascia perplesso l’assoluta irrinunciabilità alle primarie. Ma tant’è. Per quest’ultime mi aspetto un confronto ricco di contenuti e di proposte per la Città. Da spettatore auguro ai due candidati, il professor Gian Carlo Corada e il dottor Pierpaolo Beluzzi, un imparziale in bocca al lupo. Registro poi, roba non da poco, la grande novità dello “strappo”, in area centrodestra, del consigliere Ferdinando Quinzani, eletto nelle liste di Forza Italia, ma che insieme ad altri ha dato vita a una lista civica autonoma che si presenterà alle prossime elezioni amministrative con l’ambizione di rappresentare la maggioranza degli elettori di centrodestra, e la convinzione di andare al ballottaggio finale con quello che sarà il candidato del Partito Democratico.
Dimostrazione che se in casa PD le acque sono agitate, in casa PdL, forse, si annuncia un fortunale. Per approfondimenti rimandiamo alle pagine interne. E poi, roba da non credere, Cremona è la sesta città in Europa per numero di anziani: per ogni 100 giovani ci sono 226 ultra sessantacinquenni. Ma è un dato positivo, o no? Se son tutti come il mio amico Luigi, Dio ce ne scampi e liberi.

a.b.
venerdi 26 settembre

lunedì, settembre 22, 2008

UN PASSO INDIETRO, UN PASSO AVANTI

Le prossime elezioni amministrative sono, in questi giorni, uno tra gli argomenti più dibattuti sui media e tra la gente; in particolare tra coloro che s’interessano della vita pubblica cittadina. Molto ha influito la diatriba, all’interno del Partito Democratico, per la candidatura a sindaco. Il tema non è marginale, perché riguarda il governo e il futuro della città per i prossimi cinque anni. Le occasioni per discutere, anche animatamente, non mancano. Il candidato della destra non si conosce ancora e se c’è è tenuto nascosto. E’ una scelta strategica dei partiti che compongono la coalizione, è conveniente attendere ancora, prima di scoprire le carte; meglio aspettare gli sviluppi in casa democratica e muoversi conseguentemente. Nel PD gli animi sono accesi e la discussione, per usare un eufemismo, è calorosa. Pur tuttavia abbiamo ascoltato dichiarazioni che coltivano la speranza o forse meglio l’auspicio (inteso come desiderio) che sia ancora possibile evitare il pericoloso duello delle primarie, e scongiurare anche il rischio che: “Chi vince vince, chi perde perde”, con tanto di partito spaccato. Nonostante le ruvide dichiarazioni di questi giorni, il tempo e lo spazio, perché ciò avvenga, potrebbe esserci. Poiché, per la teoria della relatività anche lo spazio e il tempo possono mutare, così possono modificarsi le posizioni. Il tema in discussione nel PD è il cambiamento, che però non è motivo di critica, tutti si dichiarano favorevoli e ne convengono; il busillis piuttosto è chi è chiamato a interpretarlo. Il disegno dei vertici del PD era che il dottor Beluzzi ne fosse il soggetto principale e il professor Corada la guida spirituale. Dante e Virgilio, insomma. Corada non c’è stato, forse perché, al tempo, Dante era vivo, Virgilio no. Scherzi a parte, per evitare lo scontro qualcuno dovrebbe fare un passo indietro. Chi? Questioni loro. Certo è che per fare un balzo in avanti, occorre fare passi indietro e prendere, così, una buona rincorsa. Orazio, poeta latino, scriveva: “Sapere aude”, che si può tradurre in: abbiate il coraggio di essere saggi.

a.b.
venerdì 19 settembre 2008

lunedì, settembre 15, 2008

TANTO TUONO’ CHE PIOVVE

Niente da fare. Nemmeno l’On. Luciano Pizzetti è riuscito a persuadere Gian Carlo Corada a rinunciare alle primarie. “Ho deciso di ricandidarmi perché credo, in tutta onestà, di fare il bene della Città”, dichiara il nostro sindaco. Confesso che avrei scommesso cinque euro su l’esito opposto. Ma così è, e il 14 dicembre prossimo gli elettori e i simpatizzanti del Partito Democratico saranno chiamati a scegliere tra il professor Gian Carlo Corada e il dottor Pierpaolo Beluzzi, il loro candidato alle prossime elezioni comunali. Le primarie: una spaccatura nel PD? Probabile. Uno strumento partecipativo, altamente democratico, che potrebbe rinvigorire gli entusiasmi? Forse. Possono essere l’una e l’altra cosa, dipenderà dallo spirito con cui ci arriveranno e se ci sarà una regia oppure no. Certo è che, oggi, l’amarezza e la delusione dei quadri dirigenti del partito, Mauro Fanti e Gerardo Paloschi in testa, è tangibile. La controversa decisione dell’attuale sindaco non è un fulmine a ciel sereno e, per rimanere in campo meteorologico, è presto per dire se scatenerà una tempesta (con tanto di dimissioni) o un debole temporale. La sensazione è che comunque stia piovendo sul bagnato. E si sa, quando piove “chi si ripara sotto la frasca prende quella che piove e quella che casca”.
A destra? S’ode uno squillo di tromba? Macché, niente di niente. C’è tempo, ci dicono. Ed è logico che sia così. Conviene stare alla finestra per due motivi: uno, perché in questo momento il proscenio è tutto occupato dalle vicende del PD; due, perché il candidato andrà scelto conseguentemente al risultato delle primarie dei Democratici. Pertanto mettiamoci l’animo in pace e tiriamo fuori l’ombrello perché tra un po’ comincerà a piovere.

Aldemario Bentini
Venerdi 12 settembre 2008

lunedì, settembre 08, 2008

Io Sindaco, tu Sindaci, egli Sindaca

Elezioni primarie del PD? Il sindaco Gian Carlo Corada, per il momento non scioglie la riserva, e tiene in apprensione una parte del vertice del Partito Democratico. Per alcuni la speranza è che il ritorno, dalle ferie agostane dell’ On. Luciano Pizzetti, sereno e rilassato, possa convincere l’attuale primo cittadino a desistere dall’autocandidarsi, e persuaderlo a posizionarsi, invece, alla “guida del processo di rinnovamento”. Il candidato ufficiale Pierpaolo Beluzzi dice la sua, anche se è probabilmente turbato da tanto inaspettato can-can. Sta meditando. Il rischio è che anche lui inizi a sospettare che possa essere più facile vincere le elezioni amministrative piuttosto che la democratica tenzone con il sindaco uscente. Le primarie: tutti le vogliono, ma per tutti è meglio evitarle. Dall’altra sponda, per adesso, nessun squillo di tromba. Nomi tanti ma niente di concreto. Il possibile candidato, che ultimamente godeva di maggior attenzione, era Andrea Pasquali (Giovani Industriali), candidatura tramontata forse già al momento in cui, lui stesso, e alcuni associati alla categoria hanno storto il naso. La ricerca da parte del centrodestra di un nome autorevole, di spessore e convincente, sembra indirizzarsi, al momento, verso una donna. Perché no? Benvenga una sindaca purché competente. La signora Adriana Conti Rinaldi, alla quale Forza Italia ha chiesto la disponibilità a candidarsi, ha gentilmente e cortesemente rifiutato. L’auspicio è che si faccia in fretta a individuare i candidati, in modo che i cittadini possano conoscere e confrontare, soprattutto, i programmi; scegliere l’uomo o la donna idonei a metterli in pratica e governare il civico convivere con tutto quello che ne consegue. Si tratta di una scelta importante per la Città, che tutti riguarda e coinvolge.

Aldemario Bentini

lunedì, settembre 01, 2008

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DI VIA IPPOCASTANI

L’esecutivo provinciale del Partito Democratico ha offerto la candidatura a sindaco, per le prossime elezioni amministrative, al giudice Pierpaolo Beluzzi. Con parole più semplici: il dottor Beluzzi è il candidato sindaco del PD. Giovane, quarantatrenne, nato a Bologna, laureato in giurisprudenza, uno stage presso la School of Law di New York, carriera da magistrato, sposato. Il giudice, coordinatore della sezione Gip del Tribunale di Cremona, è un autorevole esperto di materie per la modernizzazione delle pratiche relative alle attività amministrative e vanta un ottimo e ammirabile curriculum vitae. Potrebbe essere il candidato rispondente alle esigenze di rinnovamento, appartiene alla società civile, non è un politico di professione, probabilmente l’uomo adeguato a dare risposte alle richieste di sicurezza e di modernizzazione avanzate dai cittadini. A prima vista il candidato “perfetto”, una scelta che ricorda quella vincente di Paolo Bodini di qualche anno fa; questa, almeno, deve essere stata la convinzione di coloro che l’hanno proposto.
Tuttavia alla ciambella è mancato il buco, ossia l’assenso e la benedizione del sindaco uscente Gian Carlo Corada. Questo è l’incredibile pasticcio: senza questo imprimatur, l’operazione assume una connotazione verticistica, poco democratica, antipatica, ma soprattutto irriconoscente verso una persona che, per molti, si è spesa alla politica in alcuni casi più per dovere che per scelta. La scelta, forse affrettata, dell’esecutivo del Pd appare come un errore che vede increduli e perplessi molti militanti e simpatizzanti di questo partito, soprattutto quando Corada lascia intendere che sarebbe sua intenzione presentarsi alle primarie appellandosi alla scelta degli elettori e dei militanti pidiini. Forse la situazione è più complessa di come appare, a noi non tutto è dato sapere, ma in politica la forma ha valore, e la forma non è sembrata impeccabile.
Aldemario Bentini
venerdi 29 agosto 2008