lunedì, settembre 22, 2008

UN PASSO INDIETRO, UN PASSO AVANTI

Le prossime elezioni amministrative sono, in questi giorni, uno tra gli argomenti più dibattuti sui media e tra la gente; in particolare tra coloro che s’interessano della vita pubblica cittadina. Molto ha influito la diatriba, all’interno del Partito Democratico, per la candidatura a sindaco. Il tema non è marginale, perché riguarda il governo e il futuro della città per i prossimi cinque anni. Le occasioni per discutere, anche animatamente, non mancano. Il candidato della destra non si conosce ancora e se c’è è tenuto nascosto. E’ una scelta strategica dei partiti che compongono la coalizione, è conveniente attendere ancora, prima di scoprire le carte; meglio aspettare gli sviluppi in casa democratica e muoversi conseguentemente. Nel PD gli animi sono accesi e la discussione, per usare un eufemismo, è calorosa. Pur tuttavia abbiamo ascoltato dichiarazioni che coltivano la speranza o forse meglio l’auspicio (inteso come desiderio) che sia ancora possibile evitare il pericoloso duello delle primarie, e scongiurare anche il rischio che: “Chi vince vince, chi perde perde”, con tanto di partito spaccato. Nonostante le ruvide dichiarazioni di questi giorni, il tempo e lo spazio, perché ciò avvenga, potrebbe esserci. Poiché, per la teoria della relatività anche lo spazio e il tempo possono mutare, così possono modificarsi le posizioni. Il tema in discussione nel PD è il cambiamento, che però non è motivo di critica, tutti si dichiarano favorevoli e ne convengono; il busillis piuttosto è chi è chiamato a interpretarlo. Il disegno dei vertici del PD era che il dottor Beluzzi ne fosse il soggetto principale e il professor Corada la guida spirituale. Dante e Virgilio, insomma. Corada non c’è stato, forse perché, al tempo, Dante era vivo, Virgilio no. Scherzi a parte, per evitare lo scontro qualcuno dovrebbe fare un passo indietro. Chi? Questioni loro. Certo è che per fare un balzo in avanti, occorre fare passi indietro e prendere, così, una buona rincorsa. Orazio, poeta latino, scriveva: “Sapere aude”, che si può tradurre in: abbiate il coraggio di essere saggi.

a.b.
venerdì 19 settembre 2008

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