sabato, settembre 09, 2017

NON CI STIAMO GARANTENDO UN BEL FUTURO


Il mondo è grande e terribile, diceva un certo pensatore sardo.La Terra si scuote e provoca fratture, devastazioni, crolli. E' notizia di oggi di un terremoto in Messico, di magnitudo 8.2, mentre, di ieri, è la notizia dell'uragano Irma che sta devastando i Caraibi e parte degli Stati Uniti. Il clima sembra impazzito, con conseguenze di enorme portata. Avete presente la riduzione delle calotte polari, la cui estensione è arrivata ai minimi storici? Alcuni medici già dicono che il nostro organismo di europei, anche se dell'Europa del Sud, dovrà fare i conti con questo cambiamento,abituandosi, obtorto collo, alle stagioni siccitose, all'umidità soffocante, al perdurare del caldo. E poi, oggi, scopriamo anche che non solo il mare è invaso dalla plastica, ma che questa ha contaminato l'acqua che beviamo e le micro fibre di plastica tornano a noi anche attraverso la catena alimentare. Qualcosa, o molto, sta cambiando in profondità. Ne abbiamo la percezione, e viene in mente una celebre canzone, “è la fine del mondo per come lo conosciamo. E io sto bene”. Quanto è diffusa questa percezione? A parer mio ancora poco: il presidente degli Stati Uniti ne è un clamoroso esempio. E poi ci sono i fenomeni migratori di massa che possono, si, spaventare, ma hanno cause precise, remote e attuali: sfruttamento coloniale, impoverimento oltre ogni misura, guerre. E non saranno certamente i muri alzati ad ovviare a questi fenomeni che segnano le epoche, e la storia insegna che qualsiasi muraglia, nei secoli è stata abbattuta. Che fare? Soluzioni non ne ho. Ma certo è che quel che fino ad adesso stiamo facendo non sembra possa garantirci un bel futuro.