sabato, maggio 28, 2016

Me ne assumo la responsabilità...

Notavo, in questi giorni, che uno degli sport più diffusi, tra i politici, ma non solo, è la schivata rispetto alle
responsabilità. Fateci caso: dalla recessione, alla debacle produttiva, agli scandali bancari, ai disastri ambientali, passando per la voragine sul lungarno a Firenze, il refrain è “non resterà impunito!”, “troveremo
i responsabili!”, “non lasceremo niente di intentato!”. Mai che si dica - sicuramente rarissimo - "Me ne assumo la responsabilità". Un tempo, ci si dimetteva per un disastro, per uno scandalo, persino (!) per una sconfitta elettorale. Sull'etica della responsabilità si fondarono le civiltà antiche: Socrate, Solone, Catone, Bruto. Nel Novecento, l'etica della responsabilità ha avuto un grande spazio. È stato il secolo dei totalitarismi, e della vittoria di chi vi si oppose. Chi si oppose, lo fece -anche - in nome dell'etica della responsabilità. Ma il Novecento, si dice, è da rottamare. Già. Peccato che si rottamino questi uomini, queste donne, queste storie, e si conservino, del Novecento, alcuni tratti: il trasformismo. Il populismo. Il “tengo famiglia”. L’uso privato della cosa pubblica. Il gioco delle tre carte. Le pratiche di Lauro (un voto, un pacco di spaghetti). Altro che etica della responsabilità: qui si parla di... Non so, non trovo paragoni.
Pulcinella è una maschera colma di dignità al confronto.

sabato, maggio 21, 2016

Le ciliegie maturano a giugno

Le promesse, come le ciliegie, arrivano di primavera. E, come le ciliegie, nella primavera elettorale arrivano le rassicurazioni- choc: dal 2017, meno tasse al ceto medio! Flessibilità in uscita per le pensioni! E poi, san Giorgio parte, lancia in resta, contro il drago: nel 2018 verrà abolita Equitalia! Bene! Domanda sommessa: come, con quali risorse? Cosa significa l’abolizione di Equitalia, al di là dell’annuncio-bomba: che i debiti pendenti con lo Stato verranno azzerati? Non credo proprio. Quindi, ci sarà un altro soggetto che reclamerà il dovuto: e allora? Dove sta il vantaggio? Ce lo fate sapere? L’equazione è semplice: se diminuiscono le tasse, o si trova il modo di compensare questo minore introito, o si diminuiscono i servizi pubblici. Si parla dell’estensione degli 80 euro ai pensionati, bene! Però, 80 euro, a fronte di una sanità che sempre più deve essere pagata dal cittadino, che cosa sono? E difatti, le persone si curano meno: una notizia scioccante, passata nel silenzio dei più, è quella apparsa poche settimane fa, secondo cui, per la prima volta nella storia d’Italia, l’aspettativa di vita degli italiani è in calo. Lo ha affermato il rapporto Osservasalute, secondo cui il fenomeno è legato ad una riduzione della prevenzione. In realtà, ci sarebbe il modo di compensare una riduzione delle tasse di coloro che pagano, pagano sempre, pagano tanto: intanto, smantellare i meccanismi della criminalità organizzata, di gran lunga la maggiore industria italiana, illegale e sommersa, spesso collusa con il potere politico. Combattere gli sprechi, il malaffare, la corruzione che fa lievitare i costi di qualsiasi opera: non passa giorno che un amministratore pubblico non venga indagato. Ma queste non sono ciliegie da cogliere nella primavera elettorale. Hai voglia di proporre il voto anche il lunedì: vedremo in quanti andranno a votare, nelle prossime consultazioni. L’abbandono progressivo del diritto di voto è molto pericoloso, e è dovuto ad una crisi di credibilità della classe politica come poche altre volte si è verificata. Ma è primavera, e le promesse vengono una dopo l’altra, come le ciliegie. Speriamo che non diventino nespole.

sabato, maggio 07, 2016

Il nostro petrolio

Abbiamo parlato molte volte, su queste pagine, del tesoro d’Italia, del nostro vero petrolio: il paesaggio,
i luoghi d’arte, la cultura declinata non solo come letteratura, poesia, architettura, musica, ma anche riguardo ai cibi tipici, alle particolarità gastronomiche, ai cultivar particolari. E, altrettante volte, ci siamo – a giusta ragione – lamentati: per l’incuria, per il degrado, per l’indifferenza con cui vengono trattati, molto, troppo spesso, questi nostri tesori. La nostra storia, le bellezze naturali, la buona cucina: come valorizzarli?
Ebbene, qualcuno ci sta provando, attraverso la formazione delle giovani generazioni, che possano anche trovare, in questo ambito, possibilità di occupazione. E così, alcune Università hanno attivato corsi di laurea sull’enogastronomia e, in generale, sulle scienze collegate alla gastronomia e alla ristorazione: ve ne sono a Roma, a Padova, a Bari, a Parma, a Torino. Ma ora, c’è di più: a Termoli, l’università del Molise ha creato un corso di laurea in enogastronomia e turismo. Un ciclo di studi, in comunicazione con le aziende del territorio e le associazioni di categoria, che tiene insieme arte e gastronomia, storia e cibo, turismo e scoperta delle particolarità dei territori. Sono presenti anche insegnamenti collegati al marketing, alla comunicazione, a materie economiche e socio-umanistiche. Mi pare una bellissima idea, anche perché è nata nel Sud, una realtà che troppo spesso passa per essere spenta ed arretrata... Mi pare che sia questo, ciò che necessita al nostro Paese. E, a proposito: la Lombardia non è seconda a nessuno, quanto a paesaggio, arte, gastronomia e vini. Che dite, potrebbe essere un’idea per Cremona?