venerdì, agosto 28, 2015

Un penoso mantra che si ripete da vent’anni

Le ferie sono finite, la vacatio è terminata, si riparte. Per ricominciare, sarebbe utile, forse indispensabile, qualcosa di nuovo: un progetto nuovo, nuove idee, nuove proposte. Ma già, non dobbiamo essere disfattisti, come si diceva una volta: qualcosa c’è, che diamine! “Aboliremo l’Imu e abbasseremo le tasse”. Perbacco. Chi ci avrebbe mai pensato? E, poiché le primogeniture sono cose serie, a questo annuncio del governo si è scatenata la rivendicazione: “Era un’idea di Berlusconi!” (vero, tra l’altro); “Non ci sono le risorse!” (come se Berlusconi le avesse avute ... Ricordiamo, vero, la finanza creativa?). Eccoci qua. E guai a chi, come alcuni di noi fanno, vada a consultare, ogni tanto, giornali e siti di un recente passato. Per dire: i discorsi del 2008 sono uguali ai discorsi del 2015, pur con scenari diversi in modo radicale. Allora, gli economisti più avvertiti sapevano bene che stava per scatenarsi una crisi davvero epocale, e i politici, che cosa tuonavano? “Ci vuole rigore!”; "Basta con gli sprechi!"; "Abbassiamo le tasse!"; "Rendiamo più efficiente la Pubblica Amministrazione.!", e via così. Andate a vedere, se cercate conferme. Alcuni anni dopo, con un mondo di cose avvenute, con la finanza internazionale scossa ciclicamente da processi esplosivi (l’ultimo, quello cinese), con la crisi tutt’altro che risolta, con il fenomeno delle migrazioni in corso, che nessun muro, nessun respingimento potrà mai fermare, si sfogliano i giornali e si legge: “Rilancio dell’economia: aboliremo l’Imu e abbasseremo le tasse, l’economia ripartirà, diventeremo tutti più ricchi”. Assistiamo ad un mantra ridicolo, penoso e stucchevole che si ripete, oramai, da circa vent’anni, senza produrre miglioramento alcuno, salvo mantenere i privilegi per i soliti noti che confidano, tranquillamente, sulla nostra scarsa memoria. Andate a leggere le dichiarazioni e i proclami dell’ex rottamatore, prima che diventasse premier... poi ne riparliamo.

sabato, agosto 01, 2015

Mai arrendersi

Avete presente cosa fa Facebook, da un po’ di tempo? Sceglie un giorno, credo a caso (o, come si dice, “random”) e ripubblica quel che era stato inserito l’anno prima. Un modo simpatico di rivivere eventi, magari passati un po’ di mente. E allora, visto che questo è l’ultimo numero prima delle vacanze estive, ho provato a fare il gestore Facebook di me stesso, andando a leggere cosa avevo scritto non solo lo scorso anno, ma anche quelli precedenti. Era il 2012, governo Monti, ve lo ricordate? E io scrivevo: rivalutiamo il vero significato delle vacanze, poiché dovremmo “cogliere le opportunità, magari poche, che il tempo della crisi offre. Le vacanze devono essere un momento in cui si stacca la spina, in cui si prova a leggere quel libro che ci aveva incuriosito, in cui si può tentare di non tenere sotto controllo il cammino dello spread”. Già, era l’epoca dell’incubo spread… Ora non se ne parla più, e temo che pochi abbiano capito come abbia fatto, un mostro così vorace, a rintanarsi e diventare – sembrerebbe – inoffensivo. Ma andiamo avanti. L’anno successivo scrivevo: “La calura è forte, anche gli oggetti sembra che grondino sudore, Molti non potranno andare in vacanza. Molti temono che cosa avverrà a settembre. Forse ci sono spiragli di ripresa, dicono”. Come leggiamo in questo numero, le persone stanno industriandosi per fare le ferie in modo nuovo, low cost, e, forse, non è una cosa del tutto negativa. Per il resto…vorrei tanto credere negli spiragli di ripresa. Ma andiamo al 2014: citavo un recente studio del Centro Studi di Confindustria, che parlava di partenza ritardata e lenta, di investimenti penalizzati da incertezza e redditività ai minimi, delle banche, che “hanno stretto fortemente le condizioni per la concessione di prestiti a scadenza ravvicinata”. È cambiato qualcosa? C’è un clima nuovo? O forse, ci sono meno rabbia, meno preoccupazione, ma più rassegnazione? A tutto ci si abitua: anche alla crisi? Importante è reagire, sempre, di fronte alla difficoltà, cercando soluzioni e provando a fare qualcosa di diverso. Mai arrendersi. Buone vacanze.