Le ferie sono finite, la vacatio è terminata, si riparte. Per
ricominciare, sarebbe utile, forse indispensabile, qualcosa di nuovo: un
progetto nuovo, nuove idee, nuove proposte. Ma già, non dobbiamo essere
disfattisti, come si diceva una volta: qualcosa c’è, che diamine! “Aboliremo
l’Imu e abbasseremo le tasse”. Perbacco. Chi ci avrebbe mai pensato? E, poiché
le primogeniture sono cose serie, a questo annuncio del governo si è scatenata
la rivendicazione: “Era un’idea di Berlusconi!” (vero, tra l’altro); “Non ci
sono le risorse!” (come se Berlusconi le avesse avute ... Ricordiamo, vero, la
finanza creativa?). Eccoci qua. E guai a chi, come alcuni di noi fanno, vada a
consultare, ogni tanto, giornali e siti di un recente passato. Per dire: i
discorsi del 2008 sono uguali ai discorsi del 2015, pur con scenari diversi in
modo radicale. Allora, gli economisti più avvertiti sapevano bene che stava per
scatenarsi una crisi davvero epocale, e i politici, che cosa tuonavano? “Ci
vuole rigore!”; "Basta con gli sprechi!"; "Abbassiamo le tasse!"; "Rendiamo più
efficiente la Pubblica Amministrazione.!", e via così. Andate a vedere, se
cercate conferme. Alcuni anni dopo, con un mondo di cose avvenute, con la
finanza internazionale scossa ciclicamente da processi esplosivi (l’ultimo,
quello cinese), con la crisi tutt’altro che risolta, con il fenomeno delle
migrazioni in corso, che nessun muro, nessun respingimento potrà mai fermare, si
sfogliano i giornali e si legge: “Rilancio dell’economia: aboliremo l’Imu e
abbasseremo le tasse, l’economia ripartirà, diventeremo tutti più ricchi”.
Assistiamo ad un mantra ridicolo, penoso e stucchevole che si ripete, oramai, da
circa vent’anni, senza produrre miglioramento alcuno, salvo mantenere i
privilegi per i soliti noti che confidano, tranquillamente, sulla nostra scarsa
memoria. Andate a leggere le dichiarazioni e i proclami dell’ex rottamatore,
prima che diventasse premier... poi ne riparliamo.
venerdì, agosto 28, 2015
sabato, agosto 01, 2015
Mai arrendersi
Avete presente cosa fa Facebook, da un po’ di tempo? Sceglie un giorno, credo
a caso (o, come si dice, “random”) e ripubblica quel che era stato inserito
l’anno prima. Un modo simpatico di rivivere eventi, magari passati un po’ di
mente. E allora, visto che questo è l’ultimo numero prima delle vacanze estive,
ho provato a fare il gestore Facebook di me stesso, andando a leggere cosa avevo
scritto non solo lo scorso anno, ma anche quelli precedenti. Era il 2012,
governo Monti, ve lo ricordate? E io scrivevo: rivalutiamo il vero significato
delle vacanze, poiché dovremmo “cogliere le opportunità, magari poche, che il
tempo della crisi offre. Le vacanze devono essere un momento in cui si stacca la
spina, in cui si prova a leggere quel libro che ci aveva incuriosito, in cui si
può tentare di non tenere sotto controllo il cammino dello spread”. Già, era
l’epoca dell’incubo spread… Ora non se ne parla più, e temo che pochi abbiano
capito come abbia fatto, un mostro così vorace, a rintanarsi e diventare –
sembrerebbe – inoffensivo. Ma andiamo avanti. L’anno successivo scrivevo: “La
calura è forte, anche gli oggetti sembra che grondino sudore, Molti non potranno
andare in vacanza. Molti temono che cosa avverrà a settembre. Forse ci sono
spiragli di ripresa, dicono”. Come leggiamo in questo numero, le persone stanno
industriandosi per fare le ferie in modo nuovo, low cost, e, forse, non è una
cosa del tutto negativa. Per il resto…vorrei tanto credere negli spiragli di
ripresa. Ma andiamo al 2014: citavo un recente studio del Centro Studi di
Confindustria, che parlava di partenza ritardata e lenta, di investimenti
penalizzati da incertezza e redditività ai minimi, delle banche, che “hanno
stretto fortemente le condizioni per la concessione di prestiti a scadenza
ravvicinata”. È cambiato qualcosa? C’è un clima nuovo? O forse, ci sono meno
rabbia, meno preoccupazione, ma più rassegnazione? A tutto ci si abitua: anche
alla crisi? Importante è reagire, sempre, di fronte alla difficoltà, cercando
soluzioni e provando a fare qualcosa di diverso. Mai arrendersi. Buone vacanze.
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