Venticinque anni fa nasceva il sistema operativo per computer Windows. Era l’undici novembre del 1983 quando il giovane Bill Gates annunciava, non senza compiacimento e con un atteggiamento che a molti sembrò fin troppo spavaldo, la nascita di una nuova interfaccia grafica per PC: Windows 1.0. “Questo nuovo sistema operativo, fornito di un’interfaccia grafica nuova e unica, diventerà il sistema operativo del 90% dei personal computer” dichiarò Bill in quell’occasione. A molti sembrò una “spacconata”. Oggi la quota di mercato detenuta da Windows è esattamente quella ed è leader assoluto e indiscusso nel settore. Chi non conosce Windows? Nelle case, negli uffici, in ogni angolo della Terra, dove c’è un PC, che sia usato per diletto o per professione, c’è anche Windows con le sue “finestre”. Dopo un quarto di secolo non solo è il sistema di gran lunga più utilizzato, ma non se ne intravede la fine e forte è l’aspettativa per l’imminente uscita del nuovo Windows 7. La prima versione di Microsoft Windows non disponeva di un gran numero di funzionalità e a dire il vero non ebbe nemmeno un grande successo. Era un’estensione del mitico MS-DOS, il primo S.O. di grande diffusione che determinò lo sviluppo e l’espansione vertiginosa dei personal computers. Con grande acume e intuito i fondatori della Microsoft offrivano, allora, il DOS a un prezzo molto contenuto rispetto alla concorrenza e soprattutto, volutamente e astutamente, permisero che il programma potesse essere copiato e istallato senza problemi o limitazioni, consentendo così una facile e velocissima propagazione, a discapito degli altri sistemi difficilmente clonabili. Anni fa un amico di origine iraniana, che adesso lavora per un’importante azienda milanese, mi passava, sui quasi leggendari floppy disk, gli aggiornamenti del DOS che erano ovviamente e inevitabilmente taroccati. Oggi laMicrosoft Corporation fondata nel 1975 è una delle più importanti aziende produttrici di software del mondo con un capitale di oltre 270 miliardi di dollari. Bill Gates, fondatore con Paul Allen, è uno degli uomini più ricchi del pianeta. Quattro mesi fa Gates ha lasciato la presidenza della società dichiarando di volersi dedicare alla filantropia, invocando una nuova era all’insegna di quello che lui chiama: “Il capitalismo creativo”, un sistema in cui i progressi tecnologici compiuti dalle aziende contribuiscono allo sviluppo delle aree più povere del mondo indipendentemente dalla possibilità di profitto. Questo il commento alle sue parole di alcuni industriali perplessi: “E’ andato, l’è sciupà”.
venerdi 14 novembre 2008
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