Caro Direttore, lunedì, ore 11 del mattino, spostamento in macchina da Porta Venezia a Porta Milano su Via Dante, cinque semafori ed una attesa per ognuno di almeno due “verdi” prima di muoversi: per circa 900 metri, cinque minuti (10 se fatti a piedi con passo un po’ lesto). Ore 11,45, da Porta Milano, pardon San Luca, a Porta Venezia: più o meno la stessa cosa. Io, che mi do le arie di essere persona “informata”, mi sono ritrovato ad imprecare come molti cremonesi sui lavori in corso su queste due vie e sulla Ztl. Imperdonabile, visto che la Ztl nulla c’entra con quelle lentezze che dipendono solo dalla complessità dei lavori in corso per la rivoluzionaria sistemazione di Via Dante e Viale Trento e Trieste che poi sarà assistita dall’impiego di semafori “intelligenti”.
Per quanto riguarda invece la Ztl, che in verità si tratta solo del suo allargamento rispetto all’esistente, è una esigenza e non uno sfizio se vogliamo che girare per il centro storico sia un piacere e non, come oggi, un mezzo incubo, presi di mira come si è da auto e da bus. Basta guardare a come la gente, sapendo di essere difesa dal traffico, scenda volentieri in strada il sabato e la domenica pomeriggio e, d’estate, il giovedì sera. Se fosse dipeso da me, la Ztl l’avrei estesa a tutta la città della Magna Faseolus, del Grande Vascello: Via Dante, Via Ghinaglia, Via Massarotti, Via Giordano, Via Genala, Via Ghisleri. Mi chiedo spesso perché se fino adesso per la vecchia Ztl non ci sono state grandi critiche, per quella nuova assistiamo ad una levata di scudi. Forse perché la sua gestione con la cittadinanza non è priva di pecche, favorendo timori da parte dei commercianti interessati? Oppure, e mi si scusi per la perfidia, per la vigilanza per il suo rispetto che sarà messa in campo? Oggi, infatti, l’attuale Ztl è controllata per mille motivi solo virtualmente dai vigili urbani. Domani, invece, lo faranno “implacabili” telecamere che riconosceranno chi ne ha diritto e chi cercherà, per non fare qualche passo a piedi in più, di fare il furbo. La verità però, caro direttore, è che il traffico avvelenando la nostra vita quotidiana e la nostra salute. Mi chiedo se tutti sanno che le tanto citate polveri sottili (PM10) per il 49% ce le regala il traffico stradale che però è solo un valore medio e che, quindi, quello del traffico urbano non può non essere che ben più alto! Se i cremonesi sono informati che l’Ue accusa lo smog della Pianura Padana (una delle 9 o 10 “fogne” del mondo) di essere responsabile di una diminuzione della aspettativa di vita per chi ci vive di ben tre anni di vita. E, sempre a proposito di traffico urbano, poco più di un anno fa, ottobre 2007, la Commissione europea ha adottato il suo “Libro verde” dall’emblematico titolo “Verso una nuova cultura della mobilità urbana”. Insomma, dobbiamo convincerci tutti che la realtà ci impone di fare qualcosa per migliorare non tanto il nostro benessere, quanto la qualità della nostra vita quotidiana. Specie se si vive in una città. Un riconoscimento va dato a questa amministrazione di avere realizzato il trasporto gratuito sui mezzi pubblici per gli alunni di alcune scuole in Ztl, provocando però, consapevolmente o meno, la ripresa del dibattito sul vecchio dilemma sul tema “trasporto pubblico o quello privato?”. Bene lo ha compreso, e bene ha fatto a cogliere l’occasione sul suo giornale, il signor d.e., avanzando la sua proposta di estendere a tutti questo servizio. Una idea non nuova, ma non in contrasto con le vigenti disposizioni regionali, perfettamente coerente con le direttive europee in materia di rispetto ambientale, indispensabile per contribuire alla vitale battaglia per l’abbattimento dei gas serra e dell ’inquinamento dell’aria. Una scelta, che richiederebbe una attenta quantificazione dei parcheggi “a corona” (che errore quel parcheggio in Piazza Marconi!). Si dirà, e icosti, visti i tempi? Non sono inavvicinabili. Infatti, dopo qualche ragionamento e l’acquisizione di qualche dato, i costi si aggirerebbero intorno ai 700 mila euro di minori entrate. Bisognerebbe però contare in una logica “full cost” i risparmi in altre spese, come, per esempio, in quelle sanitarie. Domanda che spero retorica: i cremonesi sarebbero disponibili a pagare mediamente 10 euro l’anno a testa per godere meglio della propria bella ed antica città, passeggiando in condizioni di salubrità dell’aria migliori, seppure di poco, rispetto a quella attuale e sperando di riguadagnare la speranza di vivere un po’ di più?
Benito Fiori
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