sabato, novembre 27, 2010

Il sindaco Perri promosso, ma non a pieni voti

Governare non è uno scherzo, né una passeggiata, soprattutto, quando si governa dopo un cambiamento di rotta che giustamente genera molte aspettative. Ma, nei fatti, ricette miracolistiche, specie di questi tempi, non ce l’ha nessuno. Mutatis mutandis, è un po’ ciò che sta succedendo, certamente non in misura eclatante, alla giunta Perri. Personalmente il sindaco gode ancora della stima e della fiducia di molti cremonesi. Qualche settimana fa ha dichiarato al nostro Fabio Varesi, contento che finalmente qualcuno lo stesse intervistando su argomenti diversi rispetto alla politica, che finito il mandato vuole tornare ad occuparsi di sport e di giovani atleti. Per quanto riguarda la sua giunta, nel complesso, emergono, dalle interviste pubblicate questa settimana, giudizi e valutazioni contrastanti. C’è una certa insoddisfazione rispetto alla gestione degli aspetti che il cittadino coglie in maniera più evidente: la manutenzione delle strade, l’arredo urbano, il traffico, i parcheggi. E poi il lavoro, l’occupazione, grandi punti dolenti. Ma, di converso, si riconosce a Perri, ed anche ai suoi assessori, una grande disponibilità all’ascolto, una vicinanza reale, non solo annunciata; oltre al merito della risoluzione di Piazza Marconi, per prima cosa. Gli intervistati insistono molto sulla capacità comunicativa del sindaco: grande dote, oggi, una caratteristica strutturale, con cui chiunque voglia fare politica e amministrare deve fare i conti. Chi sa comunicare sa condividere, sa coinvolgere, sa fare sistema. Nelle pagine speciali dedicate all'economia, abbiamo intervistato, riguardo alla situazione del nostro territorio in tempo di crisi ed alle possibili risposte, le principali associazioni: dell’industria, del commercio, dell’artigianato ed i sindacati. Con valutazioni diverse, emerge tuttavia da tutti gli interventi il bisogno di coesione, di fare sistema, di unire le forze. Da soli non ci si fa, è il messaggio comune: non ce la fa il piccolo negozio, non ce la fa il lavoratore, non ce la fa l’agricoltore, non ce la fa l’impresa. È un messaggio importante per tutti, comprese le amministrazioni locali, che, per essere davvero in sintonia con gli amministrati, dovrebbero raccoglierloe porlo in opera. Da soli non ci si fa.

Daniele Tamburini

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