sabato, marzo 17, 2012

Che sia destra o sia sinistra: più competenze, meno poltrone

Il governo Monti è – legittimamente – soddisfatto: lo spread continua a scendere, nonostante che, a gennaio, il debito pubblico sia aumentato. Ma i mercati, questa volta, non hanno reagito scompostamente. Eppure, il quarto trimestre del 2011 registra un ulteriore calo del PIL italiano, e lo stesso Monti dice: attenzione, l’emergenza non è finita. Abbiamo solo rimesso la barca nella giusta direzione. Allora, sorge una considerazione: che cosa ha fatto e sta facendo, Monti? Primo, ha dato l'impressione di voler mettere mano davvero alle cose. Secondo, ha l'aria di uno competente, di uno che non parla a vanvera o per sentito dire, né per oscure allusioni, né cercando di piacere a tutti i costi. Allora, la rivoluzione è questa: faccia le cose chi sa farle. È così? E come si ottiene questo? Mettendo le persone giuste al posto giusto. Incredibile: c’è voluto un quasi default, per capirlo. Eppure, circola molto meno denaro, i consumi si sono ridotti, la disoccupazione è alta, la precarietà è la regola. Ma sembra che stia nascendo una sorta di nuovo buon senso. Mi sto illudendo? A questo proposito, mi viene da pensare ad una frase dell’assessore Demicheli, nell’intervista che ospitiamo su questo numero, rispetto all’atteggiamento della Lega verso l’Amministrazione comunale, culminata nella espulsione sua e di Jane Alquati: si è trattato di una guerra di poltrone. Al di là del merito, non vorremmo mai ascoltare queste parole, in qualsiasi contesto vengano pronunciate. È davvero ora che tutti, da destra e da sinistra, ragionino in termini di competenze e non di poltrone. La crescita presuppone competenze e meriti. Le poltrone, lasciamole nei salotti. 

Daniele Tamburini

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