Che strana sensazione. Una sensazione di.. come dire? Di precaria attesa. In realtà, stiamo tutti aspettando. Il che non vuol dire che siamo inattivi, anzi, al contrario. Lo sapevate che In Grecia e in Italia si lavorano 300 ore in più della Germania? Pero', si guadagna la metà. Quindi, il problema non sono i "pigroni" dei Paesi del sud Europa, ma l'organizzazione del lavoro, gli investimenti in tecnologie e innovazione eccetera. Oltre, naturalmente, ad una tassazione diversa. Quindi, torniamo al punto: stiamo aspettando. Per esempio, che Renzi abbia ragione e che faccia ripartire l'economia e che ci abbassi le tasse e che dia nuova linfa al lavoro, alle imprese. Gli stessi sindacati sono sconcertati: anch'essi attendono la prova dei fatti. L'altro ieri il premier ha detto: ''L'Italia ha bisogno dell'Europa e l'Europa ha bisogno dell'Italia. Anzi, vorrei dire che è l'Europa che ha più bisogno dell'Italia''. Benissimo, è probabilmente vero. Ma, mi chiedo, ci chiediamo: e i vincoli europei? E i richiami? E il pareggio di bilancio inserito in Costituzione? Dov'è finito tutto questo? Ci hanno preso in giro prima? C'è troppa allegria ora? La soluzione era li', a portata di mano, e fior di cervelloni non l'hanno vista? Era l'uovo di Colombo? La sensazione che proviamo è un misto di speranzosa e al tempo stesso dubbiosa attesa. Noi aspettiamo. Anche le stelle stanno a guardare.
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