sabato, luglio 22, 2017

Un deserto bruciato


Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità». Era il 21 luglio del 1969 e, per la prima volta, un essere umano, il comandante Neil Armstrong, poggiava il proprio piede sulla Luna, dopo aver guidato sulla superficie del nostro satellite il modulo Lem. Con lui scese “Buzz” Aldrin, mentre Mike Collins girava e girava intorno alla Luna con la navicella Apollo. Che nottata. Tutti svegli, a vedere la tv in bianco e nero che ci mandava immagini incerte, ma incredibili. E Tito Stagno che, nella foga della diretta, grida che sono allunati, e Ruggero Orlando che lo corregge… Era il finire degli anni Sessanta: il boom economico, il progresso tecnologico, l’avanzata dei diritti civili e della voglia di protagonismo di soggetti fino ad allora ai margini: i giovani, le donne. Sarà per questo, che quelle immagini ancora ci emozionano. Ci narrano una storia in cui l’avanzata del progresso umano sembrava inarrestabile: le risorse, l’energia, l’aria, l’acqua, tutto a nostra disposizione, e John Kennedy parlava di “nuova frontiera”. Già c’era chi, più avvertito,metteva in guardia sulla sostenibilità di certe spese e di certo uso delle risorse, ma erano veramente pochi. La corsa allo spazio come nuova frontiera si è arenata da molti anni. I voli dello Space Shuttle Challenger non erano più,chiaramente, evocativi di questa corsa verso l’ignoto, e molteplici ne erano le implicazioni militari. Furono sospesi a seguito di un disastro in cui morirono sette componenti dell’equipaggio. Oggi, la nuova frontiera c’è, ed è qui sulla Terra. La Luna illumina un mondo bellissimo e stremato, ancora selvaggio e inaccessibile in alcune parti, ma violato oltre ogni limite in molte, troppe altre. Noi dovremmo essere tutti pionieri di una nuova corsa alla sostenibilità, alla lotta contro lo spreco delle risorse naturali e contro il loro utilizzo indiscriminato; noi dovremmo svegliarci ogni mattina stupiti e riconoscenti nei confronti del mondo in cui viviamo. Altrimenti la Luna dei poeti e degli innamorati continuerà ad ammaliarci, ma rischierà di illuminare ben presto un deserto bruciato.

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