sabato, luglio 21, 2018

C’era una volta il far west


Mi sono ricordato un vecchio film. Immaginate un villaggio, in una grande pianura assolata e riarsa. Il viaggiatore che vi si avventuri troverà tanta polvere, un emporio, un locale uso bar, medicheria, con dietro la stalla, alcune case e poche persone. Sospettose di tutto quanto giunga dall’esterno. Il visitatore si sentirà osservato, se non con ostilità, diffidenza: “da dove vieni, straniero?”. Ha già visto situazioni simili, ma qui il clima gli pare particolarmente pesante. Ne intuisce, dopo un po’, i motivi: una banda di gangster minaccia il villaggio da sud. Sono ladri di cavalli e di bestiame. Da ovest, le popolazioni pellerossa presidiano il loro territorio e vorrebbero cacciare da quelle che furono le loro terre coloro che considerano invasori. C’è stato un brutto scontro a fuoco, qualche notte fa: da allora, si è presa la decisione di armare ognuno degli abitanti, che siano uomini, donne o bambini. Armi adatte per ciascuna mano e per ciascun braccio. Lo sceriffo tace: perdinci, avrà ben diritto di difendersi, questa gente, visto che l’avamposto di civiltà più vicino, Forte Mailand, è a due giorni di cavallo. Lezioni di tiro, ecco per cosa può offrirsi lo straniero. Prima o poi serviranno. Ne è certo. Il nostro villaggio ai nostri abitanti, onesti lavoratori, ecco qual è il pensiero condiviso. Non ne abbiamo i mezzi, ma, se potessimo, tireremmo su mura e barriere con cavalli di frisia. Possiamo solo sperare di sparare bene. E pazienza se, nel mucchio, si uccide chi non c’entra, o se, vista la massa delle armi, accadono incidenti, o se qualcuno, fuori di testa, ne prende una e compie il massacro. È un film, sul vecchio west. Un paio di secoli fa. Noi viviamo in un mondo globalizzato, interconnesso, liquido. In ciascun paese, in ciascuna città ci sono poliziotti, carabinieri, guardie di finanza, vigili urbani. Siamo in mezzo a relazioni, scambi, intrecci; in pochissime ore si arriva in Paesi lontani, la capacità di muoversi è amplissima, telefoni e computer ci mettono in contatto con chiunque. Dai, quello è un film, a me piacciono molto i western, sono belli, ma è un film: perché dovremmo armarci, con tutti i rischi connessi? Mica siamo al cinema! Già, perché? L’idea che quel mio vicino che, come dice mia mamma: “Non batte più pari”, possa girare armato, confesso, non mi piace per niente. E, state certi, saranno quelli che “non battono più pari” i primi a cercare di armarsi.

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