mercoledì, aprile 16, 2008

Grande Fratello e Informazione

Il signor Luigi, quello del quinto piano, ieri mi dice: "Dottore, ha letto sulla Provincia…" Non leggo La Provincia. Sono otto anni che non la leggo. Niente di particolare, una questione mia, del tutto personale, una via di mezzo tra uno sfizio ed una fisima, una lotta freudiana tra ES, IO e SUPER IO. Nonostante la mancanza vivo bene lo stesso: non ho particolari turbe psichiche, la notte dormo, digerisco bene, colesterolo e trigliceridi sono a posto. Leggo Il Corriere, La Repubblica, La Cronaca, Il Piccolo; sfoglio Libero, l’Unità, Il Giornale, Il Manifesto, La Stampa (solo perché è allegata a Cronaca). Leggo Il Vascello di Leoni, dò un’occhiata a Cremona 24ore news di Galli e Pizzorni. E poi Panorama, l’Espresso, di più non ce la faccio. Mai dire mai. Può essere che tra un po’ l’IO avrà la meglio sul mio disarmonico inconscio. Tornerò, intanto, a comprare La Provincia. In seguito a sfogliarla, piano piano, poco a poco, con parsimonia, a piccole dosi. Fino a leggerla di nuovo. Sarà una Vittoria, no? Leggere è importante. La lettura non solo arricchisce, con essa ci teniamo informati, aggiornati, istruiti, qualche volta anche un po’ ammaestrati, ha funzione sociale: aiuta a ragionare con la propria testa. Leggere quotidianamente più giornali, magari di posizioni diverse, aiuta a formare una coscienza critica. Con mio figlio insisto spesso su questo. Per adesso vince la Play Station. Quando però lo sento discutere su argomenti importanti e impegnativi mi sorprende per la capacità di linguaggio e di ragionamento, una bella testolina. La sua generazione promette bene. I giovani di oggi (15 –18 anni) si interessano, si informano e finalmente si schierano, magari su posizioni estreme ma si schierano. Sempre meglio che narcotizzarsi con Amici televisivi e Grandi Fratelli inebetenti.

Aldemario Bentini
Venerdì 11 aprile 2008

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