lunedì, maggio 12, 2008

I Redditi dei Cremonesi

La diffusione in rete dei redditi relativi all’anno 2005 degli italiani, ha scatenato un putiferio. Da prima la divulgazione è “in ottemperanza alla legge”, poi è “violazione della privacy”, in seguito diventa “richiesta di trasparenza”, alla fine è “un illecito”. Cresce il diverbio tra chi è fautore della trasparenza e chi pretende la riservatezza. ” Io, che dichiaro tutto, non ho niente da temere…” è la frase ricorrente, detta magari deglutendo.
Molti si sono arrabbiati, vanno capiti. In molti paesi si pagano le tasse per paura di essere scoperti e svergognati, da noi eludere il fisco è quasi motivo di vanto. Siamo fatti così, è una questione atavica, ancestrale, nel nostro DNA. Una repulsione tramandata dalla Roma Antica, quando il tributum in capita, ossia il tributo per testa, introdotto da Diocleziano, non faceva più
distinzioni tra provinciali e cittadini, questi ultimi fino a quel momento esentati. Da qui parte la ricerca dello stratagemma per eludere. I potenti
spesso ci riuscivano e anche quando scoperti non di rado la facevano franca. Ho avuto modo di vedere i dati relativi ai redditi dei cremonesi. Erano li, dalla A alla Zeta, tutti i 54.539 contribuenti del Comune di Cremona. Che faccio, non li guardo, ci dò una sbirciatina? Ma sì! Niente di inaspettato: ai primi posti notai, avvocati, imprenditori, qualche dirigente, tutto prevedibile insomma. Che delusione, però, solo due contribuenti cremonesi superano il milione di euro, quasi un torto per il blasone cittadino. 8.297 sono i dichiaranti reddito zero e tre persone hanno un reddito imponibile di euro 1 (?). Circa 218 milioni il totale pagato dai contribuenti di questa Città. Per la media di Trilussa, quella
secondo la quale se uno mangia due polli en’antro niente risulta comunque un pollo a testa, la statistica restituisce la cifra di 3.999 euro pro capite. Scopro nella lista una signora che quando l’incontro mi dice che è di ritorno da una splendida vacanza nel paese tropicale. Dichiara meno della mia amica impiegata all’Iper. Ecco, lo sapevo, non devo cadere nella trappola del facile chiacchiericcio: può essere che la nobil dama abbia risparmi da parte, o forse i viaggi sono gentilmente offerti. Ho cercato il reddito del
mio direttore che si lamenta sempre, ma non c’è, non abita a Cremona. Peccato.
Aldemario Bentini
Venerdì 09 Maggio 2008

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