sabato, luglio 24, 2010

Una buona notizia

E' una notizia importante: secondo dati forniti da Confartigianato, la copertura energetica rinnovabile per i consumi domestici delle famiglie italiane ha raggiunto il 100%. Vale a dire che nel nostro Paese il fabbisogno di energia elettrica dei nuclei familiari viene coperto completamente dalla produzione complessiva che proviene dalle fonti rinnovabili. E questo risultato è stato raggiunto nonostante che la crisi abbia abbattuto la produzione tradizionale di elettricità dell’8,3%. Significa che sostenibile si può. In economia, come nella vita, sono pericolosi gli integralismi, le scelte senza alternative, le forzature che spesso peccano di ideologismi. L’energia è un tema di grandissima rilevanza economica e ambientale, ed è ormai chiaro a tutti che occorre ridurre la dipendenza dai combustibili fossili attraverso lo sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico. Diversificare, e anche pianificare. Le energie alternative (fonti rinnovabili, sole, vento, interventid'efficienza energetica) sono in grado di generare aumenti nell'occupazione: il lavoro di installatori e manutentori. Posto che i due problemi più grandi relativi al nucleare (la questione delle scorie radioattive, la cui messa in sicurezza impegna per migliaia d'anni, e quella della sicurezza non intrinseca delle centrali nucleari, dovuta alle reazioni secondarie incontrollabili in caso d'incidente) sono tuttora lontani da una soluzione, la diversificazione energetica tra risorse rinnovabili e combustibili fossili è la strada più convincente. Negli stessi giorni in cui sono usciti i dati di Confartigianato, anche il presidente USA Barack Obama ha parlato, dallo Studio Ovale, di sviluppo di fonti energetiche alternative. È il presidente del Paese più potente del mondo, grande produttore di petrolio, che sta affrontando la catastrofe ambientale della Bp e in cui ci sono molte centrali nucleari: eppure, parla di 'clean energy economy', un’economia fatta di energia pulita e di "green jobs", lavori “verdi”. La strada è ancora lunga e accidentata, ma qualcosa si sta muovendo e, a mio parere, nel senso giusto.

Daniele Tamburini

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