Dalla crisi si può uscire con una dinamica di cambiamento, certo non con la staticità. Il progetto CremonaCityHub, presentato venerdi 25 in una affollatissima Sala Mercanti e al quale dedichiamo alcune pagine di commento, all’interno del giornale, riguarda una consistente riqualificazione urbana della zona compresa tra il Foro Boario e gli ex Magazzini Cariplo. Un’area cittadina in passato occupata da attività legate al mercato ed al commercio. Su questo programma sindaco e vicesindaco hanno scelto la strada del coinvolgimento e della partecipazione delle forze economiche e sociali della città, una scelta che, se portata fino in fondo, si rivelerà strategica. Ma la strategia, proprio perché, per sua natura, non deve avere il carattere dell’improvvisazione, non può tralasciare alcuni aspetti. Prima di tutto, la necessità di coniugare sviluppo e regole. Regole di mercato e di impresa, certo, ma anche regole nella salvaguardia del territorio e dell’ambiente e nella trasparenza di scelte e procedure. Lo sviluppo di cui abbiamo estremo bisogno è quello legato al lavoro ed agli investimenti, che rimetta in moto i consumi e che innesti dinamiche virtuose per cui la nostra città, la nostre zone diventino punti di attrazione per investimenti ulteriori: “Volare alto, pensiamo in grande” dice l’architetto Pagliari, concetto ribadito dall’onorevole Pizzetti. L’innovazione di cui abbiamo grande bisogno sta anche nelle idee, negli apporti progettuali che sicuramente circolano, ma che, a volte, stentano nel trovare espressione ed accoglimento. Il progetto CremonaCityHub, se ben gestito, può essere tutto questo. Il sindaco Perri ha detto, davanti ad una platea accaldata e all’inizio, forse, un po’ scettica: “State pur certi, andremo sino in fondo!”. Il presidente della Camera di Commercio Giandomenico Auricchio, entusiasta, non ha nascosto il suo consenso.
Daniele Tamburini
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