domenica, gennaio 16, 2011

Sondaggi: è così, se ci pare

I sondaggi impazzano, sono di moda, fanno discutere e a volte sono anche divertenti. Ne piovono in continuazione, non solo prima delle elezioni: oramai, si sonda ovunque e per qualunque cosa, alla scoperta di giacimenti inesplorati di desideri, opinioni, critiche. Ci sono i sondaggi alla TV con i tasti interattivi, sui giornali on-line e non; si partecipa con l’invio di SMS o al telefono. L’intervista telefonica non sempre è molto articolata, manca il tempo, c’è il rischio che l’intervistato si spazientisca. Qualche mese fa sono stato intervistato telefonicamente riguardo al gradimento di una certa banca: ho approfittato e mi sono sfogato, esagerando, come è ovvio. I maggiori committenti dei sondaggi, oltre ai giornali, sono i partiti politici. Il politico che si avvale di un sondaggio lo fa, presumibilmente, per calibrare le proprie scelte, oppure per capire se una strategia è vincente. Già questo pone infiniti dubbi: perche' non dovrebbero essere le opinioni ad orientare la politica, ma piuttosto il contrario. Ho visto i dati sul consenso agli amministratori locali, pubblicati dal Sole 24 ore. Il nostro sindaco sembra uscirne non troppo bene: 93° in classifica, perde posizioni rispetto ad un anno fa, con il 2,6% di gradimento in meno. Ora è vero che, ultimamente, il sindaco ha a che fare con non pochi problemi all’interno della sua giunta, ma la sensazione percepita, onestamente, è che in città sia ancora molto amato dalla gente. Di contro, invece, il presidente Salini sale, e alla grande: 2,5% di gradimento in più rispetto alla rilevazione dello scorso anno. Addirittura Salini risulta essere il presidente di Provincia che ottiene la migliore performance in assoluto: 3,4% rispetto al risultato elettorale con il quale ha vinto le elezioni due anni fa. Sono andato a leggere il documento informativo sulla metodologia usata dalla società di rilevazione: l’istituto precisa che l’indagine può avere un margine di errore pari al 3,5% in più o in meno. Eh? Ma allora è come dire: può essere tutto vero, ma anche no.

Daniele Tamburini

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