venerdì, aprile 08, 2011

Preservare per garantire il futuro

Forse non potevano fare altrimenti, i tecnici di Fukushima, ma certo che è inquietante pensare a quella quantità di acqua radioattiva versata in mare: il mare che, da sempre, è simbolo di vita. Ed è magari un caso che, a giugno, si svolgeranno nel nostro Paese due referendum su questi temi, acqua e nucleare. Credo che sarebbe importante capire di più le ragioni degli uni e degli altri. Chi è contro il ritorno del nucleare in Italia, lo fa in nome della sicurezza e della sua antieconomicità; per l’acqua pubblica, in nome del principio che i beni comuni devono rimanere tali. Chi è schierato a favore del nucleare oppone altre ragioni. Sarebbe interessante sentirne parlare spesso e con chiarezza anche sui media nazionali: invece, come su molte questioni, il dibattito è quasi assente e c’è il fondato sospetto che si assumano delle posizioni sulla base degli schieramenti e che meno se ne parla e meglio è. Nei pochi dibattiti in TV, vige poi la par condicio, per la quale “uno a favore e uno contro”, anche se nel mondo scientifico il rapporto è invece: nove contro e uno a favore. Solo la tragedia di Fukushima ha dato modo di saperne un po’ di più. Ancora una volta, un Paese diviso, spaccato, un Paese che non dialoga. Anche su temi controversi e spinosi, come quello della riforma della giustizia, il cittadino vorrebbe capire di più: ci sono certamente ragioni dall’una parte e dall’altra, ma si può sostenere, ad esempio, che magistrati peraltro lodati e stimati per il loro impegno nei confronti della repressione della criminalità organizzata abbiano posizioni solamente ideologiche nei confronti di tale riforma? Anche qui, bisognerebbe confrontarsi con calma e capire. Quanto ai beni comuni, quelli che dobbiamolasciare in eredità ai nostri figli, l’aria, l’acqua, l’ambiente, tutti noi li abbiamo avuti in prestito. E il nostro sacrosanto dovere è quello di preservare, garantendo il futuro.

Daniele Tamburini
daniele.tamburini@fastpiu.it

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