sabato, dicembre 01, 2012

Non scherziamo con la salute


Che cosa dovrebbe assicurare lo Stato? Essenzialmente, tre cose: il diritto al lavoro, il diritto all'istruzione, il diritto alla salute. Ora, il lavoro, nel nostro Paese, è allo stremo. Un'emorragia continua di posti, uno stillicidio di licenziamenti, di imprese che chiudono. Il premier insiste: ci sono segni di ripresa, anzi la vedremo nel 2013. Speriamo e lavoriamo perché questo possa accadere. Intanto, sarà un Natale durissimo per molti. E la scuola? Disastrata, senza fondi, ridotta all'osso. Gli studenti e i docenti vanno in piazza, e protestano. Nei convegni e negli incontri i politici dicono loro: siete il futuro del Paese, contiamo su di voi. Sì, ma con quale futuro? Con quali prospettive? Ma veniamo alla sanità, la sanità pubblica, punto molto dolente. Il premier Monti, giorni fa, ha lanciato un allarme: “ La sostenibilità futura del Servizio Sanitario nazionale potrebbe non essere garantita". Ho pensato al fatto che una delle poche certezze della nostra esistenza era il servizio sanitario nazionale. Ho pensato alla paura ed all'incertezza di chi si ammala e dei parenti, a cui forse dovrà aggiungersi la paura e l'incertezza sulla possibilità' di curarsi. Però, poi, Monti ha detto di essere stato male interpretato e che nessuno vuole privatizzare la sanità. Una marcia indietro? Un vezzo ereditato dal suo predecessore? Il metodo del bastone e della carota? Non è che si vuol fare come quel famoso re dell’antichità, Mitridate, che si immunizzava dal veleno assumendone piccole dosi quotidiane? Non è che, con questi annunci, ci vogliono assuefare al timore, all'incertezza, alla rassegnazione? Caro premier, non si scherza col fuoco. Non si scherza con la salute. Non si scherza con la vita. 

Daniele Tamburini

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