sabato, dicembre 20, 2014

Altro che lotta ai privilegi L’unico taglio è sul lavoro

Era tutto prevedibile, tutto scritto. La riforma “epocale” delle Province, il cui padre, Graziano Delrio, se ne sta prudentemente in silenzio, in questi giorni, si dimostra pasticciata e irrealizzabile. Le funzioni non assegnate dalla legge medesima, ma esercitate ad oggi dalle Province, dovevano essere ripartite, con personale e risorse al seguito, tra Stato, Regioni, Comuni, e tutto questo entro il 31 dicembre. Non del 2050, ma del 2014. Delrio, Madia eccetera giurarono che così sarebbe stato. Figuriamoci: la legge di stabilità taglia pesantemente i bilanci di Comuni e Regioni e Province stesse e, con emendamento apposito, pare intenda tagliare del 50% la spesa del personale delle Province e del 30% quella delle Città metropolitane. Cioè: Regioni e Comuni non prendono le funzioni che non sono più proprie delle Province, che quindi rimangono in capo a queste ultime, le quali, però, dovranno ridurre il personale del 50% o del 30%. E questo personale “residuale”, dove andrà? Le risposte sono fumose: tribunali? A copertura dei pensionamenti statali? Non si sa bene. Bella roba: i risparmi effettuati non su privilegi, prebende e clientelismi, non combattendo veramente corruzione e evasione, non colpendo a fondo i tanti “casi Roma”, ma su servizi e lavoratori. Bravi, sette più. Altre 56.000 persone a rischio di non essere collocate e, quindi, di licenziamento, dopo due anni di messa in disponibilità. Ma che bell'impulso alla ripresa del Paese. Strade con le buche, frane non rimosse, scuole superiori senza manutenzione: ditte che, quindi, non riceveranno lavoro. Era chiaro a molti di noi che l'eliminazione dell'elettività a suffragio universale del Consiglio provinciale e del presidente - che comportavano spese risibili - fosse solo il preludio all'unico, vero risparmio, sciaguratamente individuato: un taglio immane delle spese sul personale e sui servizi. Bravi, davvero bravi a fare le riforme così. Riforme epocali... E questi vorrebbero riformare pure la Costituzione! Ma fateci il piacere! 
Agostino Poli

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