Certo che la vicenda del finanziamento della manifestazione “Le corde
dell’anima” è quanto meno singolare, se cerchiamo di vederla con occhi liberi da
preconcetti. Allora: il Comune sostiene che, fin dallo scorso settembre, aveva
fatto sapere a PubliA (organizzatrice della manifestazione) che non sarebbe
stato in grado di assicurare, per il 2015, lo stesso contributo erogato nel
2014. Da notare che i novantamila euro dati nel 2014 erano addirittura il triplo
rispetto agli anni precedenti, e questo in tempi già difficili per i bilanci
dell’Amministrazione. Ma tant’è: mi pare di ricordare che, lo scorso anno, ci
siano state le elezioni per la carica di sindaco e che il giornale La Provincia
sostenesse apertamente la candidatura di Perri... Comunque, il sindaco
Galimberti propone di svolgere una edizione ridotta, magari in collegamento
all’Expo di Milano, potendo assicurare una cifra, al massimo, di trentamila
euro. Dall’altra parte, giunge una risposta che, francamente, stupisce: allora
non se ne fa di nulla. Ma come, non era possibile fare una manifestazione ad un
costo inferiore? O magari, non era possibile prevedere alcuni spettacoli a
pagamento, in modo da poter compensare il minor contributo pubblico? Forse non
sarebbe stato più conveniente mettersi attorno a un tavolo e vedere che cosa era
possibile fare? La concertazione non è più di questo mondo? Il confronto
neppure? Allora il Comune è scevro di responsabilità, completamente trasparente?
In questa vicenda, sembrerebbe proprio di sì. Ma ecco che, su un altro versante,
arriva una doccia fredda. Il presidente di Aem Gestioni Federico Zamboni dà le
dimissioni, denunciando «pressioni» da parte dell’Amministrazione perché non si
recasse ad una audizione della Commissione vigilanza del Comune. Il fatto, se
confermato, sarebbe di una gravità inusitata: roba da singolar tenzone! Invece,
il Comune, serafico, risponde: «Prendiamo atto dell’annuncio di dimissioni da
parte del Presidente Zamboni e lo ringraziamo per il lavoro svolto». Aplomb?
Imbarazzo? Non lo so proprio. Da una parte si invoca la trasparenza, dall’altra
si mette il silenziatore ad una bomba. Che succede in piazza del Comune? C’è
doppiezza? Ci sono piani separati? Qualcosa si può dire e qualcosa no? Vedo in
giro gente stanca, demotivata, attonita, stizzita, incazzata... Da ultimo vi
racconto questa. Giunge in redazione una lettera firmata Renato Fiamma,
l'assessore del Pd, quello per il quale l'ampliamento del poligono di tiro
potrebbe risovere i problemi economici, occupazionali e di turismo a Cremona.
Pubblichiamo fedelmente il contenuto della lettera e come conseguenza veniamo
tacciati di scrivere il falso. Scopro che la lettera non solo non era stata
scritta da Fiamma, ma l'occulto estensore non si era nemmeno preoccupato di
avvertire l'assessore. La mozione per l'ampliamento del poligono viene
presentata, lunedì scorso, in consiglio comunale e approvata a larga
maggioranza, nonostante i distinguo del sindaco e i mal di pancia di buona parte
del Pd, costretti a sottostare ad una specie di ricatto. Mah, che dire, non ho
parole... Domani me ne vado al mare, lontano da tutto questo.
Daniele Tamburini
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