La gente non ha più fiducia nelle banche, e ha ben ragione. Una volta si diceva: solido come una banca; oggi, la frase fa venire in mente il Manifesto del Partito Comunista, opera di Karl Marx: “tutto ciò che è solido si dissolve nell'aria”. Le banche, in effetti, hanno il problema delle eccessive sofferenze: crediti concessi e difficilmente recuperabili. Per questo si sono inventati il Bail in, ossia la legge per la quale, in caso di necessità, gli azionisti, gli obbligazionisti e in parte i correntisti devono farsi carico delle difficoltà della banca. E' ciò che è accaduto con Banca Etruria, e qualcuno teme che possa accadere anche per qualche altra banca, magari anche più importante di Banca Etruria. E sempre per le ragioni di cui sopra, oggi, viene ipotizzata la creazione di una Bad Bank in cui riversare i crediti inesigibili, dare così una mano di bianco ai bilanci delle banche stesse, e cercare di far ripartire il sistema. E' facilmente intuibile che la fiducia dei risparmiatori è elemento fondamentale e imprescindibile per il corretto svolgimento dell’attività bancaria. Certamente, le notizie che continuano a filtrare sul caso “Banca Etruria” non contribuiscono a far crescere la fiducia: diciamo che le banche ci hanno messo del loro. Ma è sbagliato, in effetti, dire “le banche”. Parlando a livello di concetti,
la banca ha una enorme utilità sociale: senza le banche non esisterebbe l’economia per come la conosciamo. Il problema, allora, qual è? È di chi, tra i banchieri ed i sistemi bancari, ha sempre più virato in direzione della speculazione. I banchieri che portarono alla rovina del 1929, i banchieri dei titoli tossici del 2007-2008. Sono d’accordo con chi dice che non possiamo abbandonare le banche a se stesse, pena un danno inimmaginabile per un’economia già debole e sfiancata; ma penso che occorrerebbe molta cautela nel correre in aiuto dei banchieri speculatori, che se ne infischiano dei risparmiatori e vivono in un sistema di bolle finanziarie e giochi molto prossimi all’azzardo, senza considerare le concrete esistenze delle persone e delle aziende. Mi chiedo dove sia finito il modello di banca basato sul dualismo risparmio-credito: abbandonato a favore del modello banca di investimento? Un buon sistema bancario non può che aiutare le imprese, dare una spinta ai desideri dei cittadini, far decollare l’economia. Un cattivo sistema bancario mina la fiducia e avvelena l’aria dei tempi. Proprio non ne abbiamo bisogno. Altrimenti sarebbe veritiera la cruda frase di Bertolt Brecht: “E’ più criminale fondare una banca che scassinarla”.
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