di Daniele Tamburini
Il tema dei diritti e della libertà non ha niente di astratto, e ce ne rendiamo conto proprio in questi giorni, anche rispetto alla virulenza dei toni che ha assunto la discussione sulla stepchild adoption e sulla gestazione per altri. Sono temi su cui, a mio parere, è molto difficile intervenire e, se lo si fa, occorrerebbero moderazione, attenzione e, soprattutto, tanto, tanto rispetto. Elementi che latitano, invece, nei toni urlati che ascoltiamo da tempo. Ci hanno insegnato che il concetto di libertà personale non è illimitato: la mia libertà deve essere per forza “limitata” dal fatto che ognuno di noi condivide il mondo con altre persone, con altri esseri umani. In caso contrario, prevarrebbero le ragioni della rapina, dell’accaparramento, della guerra di tutti controtutti. Ora, queste idee portano alla distruzione globale, e anche chi ritiene che la propria libertà non debba piegarsi a ragioni di contenimento, deve per forza condividere un mondo che, per sua natura, è limitato. Questo vale, per esempio, per i grandi temi ambientali, ma anche, a mio parere, per quelli legati ai diritti civili. Non intendo assolutamente dare giudizi o formulare opinioni sul desiderio di ognuno, uomo o donna, di formare una famiglia, uno stile di convivenza: questo potrà offendere le opinioni e le credenze di qualcuno, ma non mette in gioco altre esistenze. Mi pare, però, che si debbano valutare con molta più attenzione le scelte che, per esempio, danno origine ad una nuova vita, ad un nuovo nato. Qui si apre una forte ipoteca – che, peraltro, non è detto sia negativa - sul futuro di una creatura; qui si coinvolge pesantemente un “terzo”, che domani avrà bisogno di ripensare la propria storia e le proprie origini. Per questo, bisognerebbe essere ancora più prudenti, ancora più discreti, in qualunque modo la si pensi. Pensate al neonato Tobia, il figlio avuto con la gestazione per altri da Nichi Vendola e dal suo compagno: cosa penserà, quando sarà grande, leggendo tutto ciò che è stato scritto in questi giorni? Come si sentirà? Se non si ha rispetto per i “grandi”, cerchiamo di rispettare almeno i “piccoli”. Si esprimano le proprie opinioni, ma con educazione e rispetto. Lo stesso rispetto che ognuno di noi vorrebbe ricevere, sempre.
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