sabato, luglio 23, 2016

G8 di Genova, 15 anni dopo


21 luglio 2001, G8 di Genova, sono passati quindici anni. In quel mese estivo, nella città ligure, si incontravano i Paesi membri del G8, e il movimento no global, o per meglio dire il Genoa Social Forum, organizzò una grande manifestazione. In pochi, forse, se lo ricordano: vi parteciparono oltre trecentomila persone. Un movimento variegato, composto prevalentemente da associazioni appartenenti al terzo settore, percorse le vie della città; molti ragazzi e molte ragazze ebbero lì la prima esperienza del manifestare in piazza. C’erano i sindacati, gli studenti, insegnanti, sacerdoti, suore, la chiesa evangelica, i valdesi, legambiente, giuristi, medici, famiglie intere...
A rileggere oggi i temi della protesta contro gli otto grandi del mondo, sorgono molte domande. Si criticavano la globalizzazione, il liberismo sfrenato, il predominio della finanza, individuando i pericoli che ne sarebbero conseguiti: crisi finanziaria, disoccupazione, impoverimento. Si gridava a gran voce contro la minaccia di un futuro incerto per le giovani generazioni. Contro le lobbies economiche e finanziarie in grado di condizionare i governi, contro la corruzione. Contro una politica estera verso il medio oriente e il nord Africa, che già a quel tempo appariva sbagliata e pericolosa.
Poi purtroppo i fatti tragici, gli scontri, le violenze fuorviarono e raccontarono un’altra storia A mio parere il G8 di Genova rappresenta uno spartiacque: c'è un prima e un dopo G8, e niente è stato più come prima.
Pensiamo a quanto è avvenuto dopo: la finanziarizzazione dell’economia che ha portato alla crisi del 2007-2008, in cui siamo ancora sprofondati; la globalizzazione ha accentuato lo smantellamento del welfare. La politica ha dato una prova di sé sempre peggiore: corruzione e prevalere degli interessi delle varie lobbies, piuttosto che dell’intera comunità. Certamente, oggi, il futuro dei nostri figli appare sempre più incerto e difficile.
Forse avevano ragione quei ragazzi, quelle donne e quegli uomini di quel variegato movimento di pensiero.

Nessun commento:

Posta un commento