venerdì, febbraio 22, 2008

Quanto costa e quanto vale la salute?

Quando quest’estate mi capitava di transitare per Via Riglio, guardando verso le Canottieri, spesso mi sono chiesto rivolto verso i frequentatori grandi e piccini: «Chi sa cosa respirano?».
Quell’Amministrazione che un giorno dovesse risolvere il problema della raffineria Tamoil e dell’inquinamento che essa genera, passerebbe alla storia di Cremona e avrebbe la riconoscenza eterna dei cittadini. Al sindaco, benemerito, verrebbe eretta un’enorme statua in Piazzale Caduti del Lavoro: “All’illustre e insigne primo cittadino la gratitudine eterna del popolo. Le preghiere dei piccoli e le benedizioni dei grandi ne tramandano la memoria
Gravoso problema quello della Raffineria, di difficile soluzione. Delocalizzarla lontano dalla Città? Immaginiamo problemi enormi, costi altissimi. Un’utopia. Tanti anni fa, ad un corso di management, mi hanno insegnato che la 70.a idea è sempre la migliore. Intendevano dire: «Non fermatemi di fronte alle prime difficoltà, anche se sembrano insormontabili. Affrontate il problema da tutti i punti di vista, provate ad immaginare una due, dieci, cinquanta, settanta soluzioni diverse…». Costi altissimi certamente, ma quanto vale la salute? C’è in più il problema dei dipendenti dello stabilimento che potrebbero rimanere senza lavoro. A me piacciono le utopie. Penso che se si avesse il coraggio di dire come stanno esattamente le cose, quali sono i rischi per la salute, i cittadini capirebbero. La Città tutta risponderebbe, imprenditori compresi. Forse si troverebbero soluzioni anche per i lavoratori. Qualcuno dirà: «Risolto il problema della raffineria rimane comunque l’inquinamento del traffico, l’inceneritore…».
Ma sì, tanto prima o poi bisogna morire tutti. Io preferirei poi!
VENERDI’ 22 FEBBRAIO 2008

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