venerdì, febbraio 15, 2008

Yes, you can.

Il PdL, il Popolo delle Libertà, definito anche il “partito personale” del centrodestra è dato come sicuro vincitore alle prossime elezioni del 13 e 14 aprile. Gli ultimi sondaggi registrano almeno 10-12 punti percentuale di vantaggio sul Partito Democratico. Ho visto, infatti, martedì scorso a Porta a Porta un Berlusconi calmo, tranquillo, pacato, quasi soporifero. Non il solito Berlusconi.
Del resto anche le domande, al lui rivolte dai quattro giornalisti presenti, non hanno certo contribuito a ravvivare la trasmissione Paucis temeritas est bono – la temerarietà è utile a pochi. E' mia impressione però che il Cavaliere non sia proprio così tranquillo e sicuro come vuole apparire. Persone a lui vicine sussurrano che non sottovaluta affatto l'avversario Walter Veltroni e non pensa assolutamente di avere già vinto. I consulenti, esperti in comunicazione, gli hanno consigliato di evitare, per adesso, il confronto diretto; deve convincere gli elettori che Veltroni non rappresenta il “nuovo”, assumere un tono pacato, e soprattutto affermare insistentemente che il PD è il partito di Prodi. La partita, gli dicono, si gioca negli ultimi dieci giorni, quando c'è da fare presa sugli indecisi e su chi, per adesso, ha deciso di astenersi. Sull'altro fronte Veltroni, che parte da sconfitto, sembra avere quella sicurezza di colui che non ha niente da perdere. Ha già scompaginato il quadro. Corre da solo (con questa legge elettorale sembrava un suicidio); si è svincolato dalla Sinistra radicale. La Cosa Rossa a sinistra, Berlusconi e Fini a destra, ergo automaticamente si posiziona al “centro”. In un paese di “moderati” non è poco. Ha preso a prestito il motto di Barack Obama candidato alle elezioni presidenziali americane, autore di un’incredibile rimonta su Hillary Clinton moglie del più famoso ex presidente Usa. “Yes,we can”, “possiamo farcela”, questo è il motto, con riferimento alla possibilità di cambiare la politica e il sistema americano.
Ha ragione Silvio a non sottovalutarlo. Il Walter sa comunicare, trasmette sicurezza e fiducia, sembra dare garanzie di stabilità. Per adesso appare come la vera novità, è più giovane dell'avversario. Il suo ormai famoso “ma anche” risulta inconsciamente rassicurante. Sostiene il ruolo di Davide contro Golia, e in effetti, parte svantaggiato, ma si sa, molti finiscono per tifare per il più “debole”. Veltroni è figlio di un dirigente Rai, scomparso quando aveva un anno, e di Ivanka Kotnik figlia di un ambasciatore jugoslavo presso la Santa Sede, grande appassionato di cinema, ha nel cuore l'Africa e dice di aver ammirato e preso come riferimento figure come don Milani e John Fitzgerald Kennedy, indimenticato presidente americano, ancora idolo di molti. Se, in poco più di due mesi, riesce anche a far dimenticare il governo Prodi rischia davvero di farcela. Un mio amico che abita alla Balduina e che giura di conoscerlo bene, mi ha detto: “Si, jea pò fà” yes, you can. In attesa di conoscere i programmi resto tra “color che son sospesi”.


VENERDI’ 15 FEBBRAIO 2008

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