venerdì, luglio 18, 2008

Aboliamo la magistratura.

Facciamola finita una volta per tutte, aboliamo la magistratura: rompe i coglioni e fa perdere un sacco di tempo.
Ma guarda te…non si fa a tempo a promulgare un decreto per impedire che chi regge le sorti della Repubblica possa subire attacchi da parte dei giudici o peggio ancora essere processato, che subito cosa fanno... imprigionano un’intera giunta regionale, quella d’Abruzzo. E’ il solito “teorema”. Un’invenzione dei magistrati senza prove, se non le intercettazioni dove non si capisce mai niente.
Basta con questa spudorata dimostrazione di autonomia e indipendenza da parte dei magistrati, che pretendono il rispetto delle leggi anche dai politici e dagli amministratori pubblici. Chi governa, non può avere costantemente una spada di Damocle sulla testa: le regole, il diritto, le verifiche di costituzionalità… che palle!
Se si vuole che in uno Stato Legislativo parlamentare governino le leggi, si dica.
Non si può far governare il Diritto. A dirigere devono essere coloro che sono stati eletti e che, in quanto tali, sono onesti per postulato. Chi governa dovrebbe godere dell’immunità e dell’impunità parlamentare; deputati e senatori devono avere il beneficio di uno status giuridico proprio, che sancisca l’esenzione da oneri, da obblighi e da doveri, com’era una volta per la nobiltà. Tale esenzione dalla pena andrebbe estesa ai familiari e ai parenti di primo, secondo e terzo grado (non si sa mai). Immunità a vita, invece, per ministri, viceministri e sottosegretari, un po’ di pragmatismo, che diamine. Non sottovaluterei nemmeno l’ipotesi di una immunità ereditabile per discendenza, un ritorno al sistema giuridico del privilegio, da Ancien régime, cancellato dal quel rebelot che fu la Rivoluzione Francese e da quei sovversivi illuministi.
Non è pensabile che alcuni giudici continuino ad esercitare un’asfissiante sorveglianza sulla politica e vigilanza riguardo all’amministrazione pubblica, con la pretesa che le leggi siano sempre e comunque rispettate.
Facciamo un esempio a caso: Berlusconi. Ha vinto le elezioni? Ha avuto il consenso dal 60% degli italiani? E’ il Capo? Si? Allora deve comandare, senza rendere conto ad alcuno, immune da tutto, dovrebbe rispondere solo al Padreterno. In quanto capo è già di per se legittimato, di che altro c’è bisogno?
Rimoviamo quindi tutti gli impedimenti regolamentari, basta con il garantismo e la teologia della morale; deve comandare come il principe, senza ostacoli parlamentari e altre fregnacce costituzionali. Ottimismo, autocrazia e sano umorismo, ecco quello che ci vuole.
Giusto!” Mi ha risposto di primo acchito il signor Luigi. “O no?” aggiunge immediatamente percepito il mio sarcasmo.

A.B.
venerdì 18 luglio 2008

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