sabato, maggio 05, 2012

L'indignazione vi sommergerà



Adesso siamo al tecnico dei tecnici. Non è una battuta: il governo Monti ha affidato a Enrico Bondi, già commissario della Parmalat, il lavoro di revisione della spesa pubblica nel suo complesso, per eliminare gli sprechi. Uno bravo, non c'è che dire: ha risollevato l’azienda alimentare dopo il crack, senza licenziare un solo operaio. La promessa è di presentare una proposta già tra quindici giorni. Si parla, quindi, di ulteriori tagli alla spesa pubblica. Si parla di Regioni, Province, Comuni: ma c’è ancora da tagliare? E siamo sicuri che si debba tagliare proprio qui? Intanto, il Parlamento è escluso. Complice una classe politica che è incapace di riformare e di riformarsi, siamo arrivati al punto, o, almeno, a uno dei punti. Non nasce dal nulla la crisi, che continua a colpire durissimo, ma neppure lo stato così dissestato delle nostre finanze. Monti ha indicato esplicitamente due aspetti della colpevole miopia governativa del passato: l'abolizione dell'ICI sulla prima casa (noi lo scrivemmo subito che sarebbe stato un errore) e una insufficiente attenzione (per usare un eufemismo) al rigore fiscale. E' forse la prima volta che il premier parla esplicitamente di responsabilità passate, con tanto di nome e cognome. Cosa è cambiato? Ragioniamo: il premier viene accusato di avere acuito talmente la pressione fiscale complessiva da deprimere ogni possibilità di ripresa. Impoverimento oggettivo e mancanza di lavoro: un mix micidiale. Si dice: recupera le risorse nelle tasche dei soliti. Fa pagare l'IMU a chi possiede una casa acquistata con sacrifici, su cui magari paga il mutuo, e magari ha perso il lavoro o è in cassa integrazione. Invece di creare lavoro, studia misure per licenziare di più. Non è forse per caso che si è scatenata, sui giornali vicini a Berlusconi, una campagna di quotidiana demolizione: titoloni di prima pagina contro il governo Monti. Però, ricordiamoci una cosa: Monti aveva parlato, all'inizio, di patrimoniale. Fu stoppato immediatamente. Parlò di eliminare alcuni privilegi di alcune categorie professionali: i partiti, i gruppi di interesse, anche qui stoppato: le varie lobbies hanno limato, tolto, annacquato. Azzardo un’ipotesi di Monti-pensiero? Bene, dirà: il catalogo è questo. Mi avete condizionato, e anche minacciato . Devo recuperare risorse, questo è certo. Lo faccio fare da un esterno. Se voi partiti non siete capaci di accettare una riforma seria e seriamente complessiva, continuerò a cercarle presso chi non si può nascondere. Intanto, però, gli chiedo anche di segnalare gli sprechi che vede compiere: un segnale? Di certo, cresceranno lo smarrimento, l’impotenza, la depressione, l’impoverimento, ma anche la rabbia e l’indignazione. Avete visto i sondaggi, cari partiti? L’indignazione vi sommergerà. E non sarà un bel giorno, probabilmente, per nessuno. E se, davvero, stesse ragionando così?
Daniele Tamburini

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