sabato, agosto 02, 2014

Parcheggi a pagamento: le proteste dei cittadini

I cremonesi non sono contenti della situazione dei parcheggi della città. Dopo la pubblicazione del nostro articolo, apparso su Il Piccolo della scorsa settimana, riguardante la situazione dei parcheggi in centro e dove ponevamo la domanda se il rapporto tra parcheggi a pagamento e parcheggi liberi era rispettoso della legge, molte sono state le segnalazioni pervenute alla redazione. Infatti, sono molti coloro che si lamentano per i nuovi parcheggi a pagamento e per i posti riservati ai residenti, istituiti dalla precedente amministrazione comunale, in sostituzione di quelli liberi. «In via Cadore e nelle strade limitrofe il Comune ha riempito di strisce gialle, togliando circa una sessantina di parcheggi che prima erano liberi - si lamenta Stefania - Prima trovavo sempre un posto da quelle parti, quando venivo in centro, mentre ora è ben più difficile». «La cosa davvero assurda - aggiunge Patrick - è che la maggior parte delle volte tali posteggi per residenti restano vuoti, prova che non ve ne era una reale esigenza». Così se prima c'era almeno qualche speranza di trovare un posto, ora si vedeono costretti a recarsi al costoso autosilo di piazza Marconi: struttura che rappresenta u n altro motivo di protesta. «Non ha assolutamente senso che se devo parcheggiare per dieci minuti sono costretto a pagare un'ora perché le frazioni orarie non sono previste - dice Emilio -. In nessuna città vicino a noi, accade questo. Il servizio deve essere pagato per quanto se ne usufruisce. Invece con i nostri parchimetri non accade. Lo considero un vero e proprio furto a danno dei cittadini. Con questa scusa il gestore della struttura si intasca un sacco di soldi in più di quelli che dovrebbe». Anche il costo stesso del parcheggio viene considerato troppo elevato: «Sul lago di Garda si spende un euro all'ora per lasciare l'auto - afferma Giancarlo -. E stiamo parlando di località con grande afflusso turistico. Qui a Cremona 1,70 euro all'ora è decisamente troppo. Neppure fossimo una grande città». «Il problema è che per parcheggiare in centro e tutto attorno il costo è lo stesso - continua Giovanna - . Avrebbe un senso pagaredi più nel cuore della città. E' invece assurdo che costi la stessa tarifaf anche nelle zone al di fuori del centro». La presenza di pochi parcheggi liberi è una delle principali fonti di lamentela da parte della cittadinanza. «Vado spesso in centro per motivi di lavoro e ogni volta spendo almeno tre euro e 40 per fermarmi due ore - racconta Pietro -. Calcolando che ci vado almeno una decina di volte al mese, sono circa 400 euro all'anno. Purtroppo, essendo sempre di corsa, non posso mettere l'auto nei parcheggi esterni, e in centro posti non a pagamento non si trovano ». Quando c'è mercato o quando vi sono manifestazioni particolari, soprattutto, «è impossibile trovare un posto che non sia pagamento - si lamenta Elvira -. E' tutto pieno persino il parcheggio della Coop». E i turisti? I commenti non sono affatto lusinghieri neppure da parte di chi arriva da fuori. «Cremona è una bella città ma il parcheggio è un disastro - racconta Marco, di Trento -. Non c'è una logica. Ma soprattutto è assurdo che in centro città ci sia solo un autosilo, tra l'altro costosissimo. Mancano completamente i silo posizionati tutto intorno alla zona centrale, che normalmente nelle altre città hanno prezzi molto abbordabili». «Sono già venuta a Cremona alcune volte, ma dopo la prima non ho più voluto arrivare in auto - dice Katia, di Torino -. In una città così male organizzata dal punto di vista della viabilità e dei parcheggi, la soluzione migliore è arrivare in treno e girare a piedi».

Il Comune temporeggia: «Incontreremo i gestori Saba e Aem»

E' stato affrontato anche il tema dei parcheggi, durante la prima riunione dello staff mobilità che vede coinvolti gli assessori Alessia Manfredini, Maurizio Manzi e Andrea Virgilio, oltre a dirigenti e tecnici che si occupano della partita, riunione che si è tenuta nella mattinata di venerdì. Un approfondimento fortemente voluto da tutta la Giunta per affrontare la situazione dei parcheggi, della viabilità, delle piste ciclabili, della pedonalizzazione, della ZTL, del trasporto pubblico locale, in un’ottica di visione complessiva sulla città. Il tema dei parcheggi non è ancora stato approfondito, in quanto, come spiegano gli assessori, andrà inserito in un discorso complessivo sulla mobilità cittadina e sul piano della sosta. Senza dubbio la questione del numero dei parcheggi andrà rivista: difficile dire - fanno sapere dal Comune - se il numero sia quello previsto dalla legge, in quanto molto dipende dalla dislocazione dei parcheggi nelle varie zona della città, ma sicuramente la distribuzione dei posti a pagamento dovrà essere rivista. Nelle prossime settimane lo staff incontrerà gli enti gestori, Aem e Saba, per capire cosa si può fare. «Gli strumenti di pianificazione del sistema di mobilità del Comune di Cremona, infatti, risultano ormai datati: il piano della mobilità risale al 1994, i piani particolareggiati del traffico al 2008, il piano dei trasporti al 2002, il piano della rete ciclabile al 2007, il piano urbano del parcheggi al 2008 - fanno sapere gli amministratori -. Sulla base di dati precisi, assessori e tecnici hanno cominciato a riflettere sulle principali criticità: l’assenza di un piano organico della sosta, lo stato di alcune direttrici come Viale Trento Trieste, via Dante e via del Giordano, la situazione dei passaggi a livello, le fasce della Ztl, le tariffe degli stalli e i permessi in vigore, il piano di distribuzione delle merci che manca». L’impegno preso al tavolo dello staff mobilità è quello di affrontare nel dettaglio le singole questioni, dandosi una tabella di marcia certa e verificabile. «Consapevoli che si tratta di un lavoro lungo e complesso – dichiara l’assessore Alessia Manfredini - è necessario approfondire tutte le criticità per individuare soluzioni a breve, medio e lungo termine con l’obiettivo di una mobilità più possibile sostenibile e che favorisca gli utenti più deboli della strada, in linea con le buone pratiche europee».

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