L'effetto Gattopardo o rivoluzione soft? In casa Libera sembra prevalere la seconda ipotesi. La resa dei conti dopo che la fronda è stata sconfitta, pur facendo vittime illustri, porterà a cambiare molti nomi. Come già annunciato la scorsa settimana, il prossimo a cadere sarà il Direttore Guido Vezzoni, già sfiduciato. Intanto in settimana sono stati nominati i tre vicepresidenti, e i 4 rappresentanti di zona. I tre vice del nuovo presidente Pierluigi Filippini sono Lauro Valcarenghi (per i proprietari), Francesca Reverberi (per gli affittuari) e Sebastiano Bongiovanni (per i coltivatori diretti). Responsabili di zona Paolo Salomoni (Cremona), Alain Pelizzari (Crema), Ganfranco Visioli (Casalmaggiore) e Francesco Avogadri (Soresina). Il comitato di presidenza è stato poi completato con i tre scelti espressamente da Filippini: Giuseppe Tommaso Lanzoni, Ernesto Folli e Roberto Bellini. Di tutti questi, l’unico esponente dell’area che si è opposta a Piva è Salomoni. Quasi tutti rappresentano una novità, ma torniamo al punto di partenza: la lotta di potere in seno alla più potente associazione cremonese produrrà effetti concreti a cascata? In attesa di verificare le conseguenze nelle varie associazioni controllate, importanti novità sembra che interesseranno il settore dell’editoria. Si diceva che la direzione del giornale La Provincia (come noto edito da SEC, cioé dalla Libera) sembrava non dovesse cambiare. Nelle ultime ore pare invece che la poltrona di Vittoriano Zanolli non sia più così salda, ma anzi sembrerebbe scricchiolare pericolosamente. Lo dimostrerebbe un incontro che c’è stato giovedì in Piazza del Comune, alla sede della Libera, che lascerebbe intendere un cambio di direzione che avrebbe del clamoroso. Un cambiamento che, forse, al Principe di Salina strapperebbe solo un cinico sorriso.
Vanni Raineri
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