Vorrei scrivere un articolo intitolato: diteci la verità. Indirizzato a
tutti. La verità è merce rara: forse lo è sempre stata, ma ora pare davvero la
pietra filosofale. Così come la pietra cercata per secoli da alchimisti e
scienziati, la verità potrebbe tramutare in oro tanta parte melmosa e scura dei
tempi che viviamo. L’assenza di verità porta a smarrimento e incertezza. Che
senso ha, si chiede il cittadino mediamente informato, che il governo parli
dell’avvenuta creazione di decine di migliaia di posti di lavoro, quando l’Istat
- non Landini – oggi, comunica cifre completamente contrarie? E come
interpretare il fatto che i 5 Stelle abbiano fatto della trasparenza e della
verità il loro cavallo di battaglia, quando la loro base si sta rivoltando
contro Grillo e Casaleggio anche per l’assenza di limpidezza nel loro agire? E
che dire dei movimenti ondivaghi che da sempre caratterizzano l’agire e le
parole di Berlusconi, tanto che anche le persone di più provata fede di
centrodestra faticano a capire e sono amaramente disillusi? Il populismo va a
braccetto con la reticenza. Urlare slogan, per nascondere i fatti. Parlare alla
pancia della gente, salvo fare marce indietro precipitose. Porsi come salvatori
della patria, salvo passare il cerino in mano ad altri. Parlare di trasparenza,
salvo sottrarsi al confronto e magari anche al conflitto. Blindare
l’informazione (ahi, sindaco Galimberti). E’ inutile parlare di casa di vetro,
se le pareti sono foderate di ovatta.
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