sabato, luglio 11, 2015

... Come il due di coppe quando briscola è bastoni

Qualcuno si ricorda di Sigonella? Un aereo atterrato con a bordo alcuni rappresentanti dell’Olp e i dirottatori della “Achille Lauro”, gli americani che, armi in pugno, ne pretendevano la consegna, l’Italia, presidente del consiglio Bettino Craxi, che a sua volta metteva sotto assedio i militari americani, sulla base delle leggi riguardanti le competenze territoriali e un semplice principio: non potete fare i gradassi a casa nostra. E non vuol essere, il mio, un peana a Craxi, inventore e autore di molti dei meccanismi perversi che hanno reso il nostro Paese quel che è. Però è indubbio che l’Italia ha avuto, per molti anni, un forte ruolo internazionale, di cui oggi non è rimasta traccia. Vogliamo parlare di Andreotti? Per decenni, quantomeno nello scacchiere mediterraneo, non si è mossa foglia che il divo Giulio non conoscesse e a cui non consentisse. Un patrimonio disperso, quello della grande scuola diplomatica italiana? Una perdita di incisività, di credibilità? Pare proprio di sì. Renzi ha piazzato Federica Mogherini, con grande fanfara, come Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ma poi? Nella crisi greca abbiamo avuto un ruolo simile a quello del Botswana e dell’Ecuador. Ma loro non c’entrano, direte. Appunto. Renzi diventò presidente del consiglio con grandi proclami sulla necessità di correggere l’austerità della troika. Come è noto, non ha avuto un grande ascolto. I media mainstreaming danno risalto a quando lui si reca alle riunioni europee, ma non hanno niente da narrare, oltre che il viaggio. Però è stato bravo a fare battute anche su Tsipras: “non faccia il furbo”. Da un capo di governo ad un altro capo di governo (eletto): roba da allibire. Ma è cominciata con Berlusconi: le corna, l’abbronzatura di mister Obama, la caciara al cospetto di Elisabetta II, la Merkel, come dire con una perifrasi, non meritevole di attenzione sessuale, e via così, tra nani e ballerine. Le parentesi Monti e Letta,senz’altro credibili, da questo punto di vista, sono state troppo brevi (per fortuna). Certo, conta anche il potere reale di un Paese, la sua solidità politica, la sua capacità economica e la sua coesione sociale. Ma la serietà è fondamentale. E noi assistiamo sconsolati a rapporti binari, Merkel-Hollande, Obama- Merkel, come prima Merkel-Sarkosy, e l’unico italiano che sembra ascoltato è un banchiere, Mario Draghi. Meditiamo. 

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