Che l’aria sia cambiata lo dicono molte cose, comprese le parole non proprio benevole del ministro Fornero su come vengano rappresentate le donne in TV, e il riferimento, ovvio, non poteva che essere alla discesa di Belen, non in campo, per fortuna, ma della scala, con tanto di farfalla galeotta. Ma, per andare su un terreno diverso, non passa giorno che non ci siano notizie di una sistematica e paziente opera di individuazione dell’evasione e dell’elusione fiscale. Ne parla, in questo numero, il comandante della Guardia di Finanza di Cremona, Alfonso Ghiraldini. L’avevamo capito già dai blitz di Cortina e di Napoli che questo Governo, se voleva avere credibilità non solo in Europa, ma tra i cittadini, poteva chiedere molto solo se dimostrava anche di stringere su chi si era sempre sottratto. Ovvio, la pressione fiscale è diventata davvero insostenibile, soffocante, nonostante tutte le promesse fatte nelle varie campagne elettorali, e molti tra gli evasori si trincerano dietro questa giustificazione. Ma, e gli altri, cosa dovrebbero dire? Chi paga le tasse, coraggiosamente, onestamente o inevitabilmente? Un dato balza agli occhi: sono aumentate le denunce nei confronti dell’evasione, e le denunce non anonime, ma con nome e cognome. Significa che sta crescendo la percezione che evadere le tasse non sia una furbata, ma tolga risorse a tutti, a noi, alle nostre famiglie, ai nostri figli? Significa che ci stiamo allontanando dai tempi in cui chi aveva grandi responsabilità diceva di “comprendere” le ragioni di chi evadeva? Ora, però, bisogna andare oltre. Le risorse recuperate devono essere investite per far decollare di nuovo il Paese. Puntando su ricerca e innovazione, sulla scuola. Investendo sui giovani, aiutando le imprese: cominciando già ad allentare la pressione fiscale su chi lavora, su chi intraprende.
Daniele Tamburini
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