Non ho mai preteso di essere un esperto di politica, un addetto ai lavori. Sinceramente, però, sono sconcertato e perplesso riguardo la proposta di nuova legge elettorale, frutto dell'accordo Renzi-Berlusconi. Mi pare un topolino - o un brutto ratto, secondo molti - partorito da una montagna. Se la ride sicuramente il Cavaliere (lo è ancora?), rientrato in gioco, lui che è nella posizione di decaduto da senatore perché condannato in via definitiva, e accreditato come un “padre nobile” delle riforme che tanto servono al Paese. Mi domando: ma la Consulta non ha bocciato il Porcellum? E questa proposta di nuova legge elettorale, non è su quella falsariga? Non avevano detto in molti che, tanto per dirne una, le liste di "nominati" dai partiti non andavano bene? Dice: ma ci sono le primarie. Quanto a questo, mi pare che le primarie ognuno le faccia o no come gli pare. E poi le primarie non sono legge, mentre le liste bloccate sì. Sono perplesso e deluso. Ora, la riforma elettorale è sicuramente un tema importante, ma tutto il resto? Il lavoro, l’occupazione, gli aiuti alle imprese, la fiscalità… e inoltre (ne parliamo anche su questo numero del giornale): buona parte d'Italia è a rischio allagamenti, frane, smottamenti. Rischi per cose e persone, il patrimonio artistico che è il nostro vero petrolio che si sgretola: ieri Pompei, oggi le mura di Volterra. Finirà che dovremo trasformarci in anfibi, però, certamente, con una “nuova” legge elettorale.
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