Cose strane, come da tempo avviene, vediamo nel Paese. Alcune spiegabili,
alcune meno, altre spiegabili quando si allarga un po’ la visuale: come la
questione del Tfr in busta paga, che presenta retroscena poco immaginabili. Ma
su questo ritorneremo. Oggi vorrei parlare di nuovo della questione Province. Da
un paio di anni, parlare di Province voleva dire dare la stura a contumelie,
insulti, lazzi e frizzi. “Buttiamole via!”, era la voce comune: fonti di spreco,
sentine di vizi. Poi è stata partorita la legge Delrio - qualcuno ha parlato di
"legge Delirio". Risultato, nonostante che molti pensino che siano state
abolite, in realtà le Province ancora ci sono, con le competenze e i bilanci e
le società collegate eccetera. Che cosa è accaduto? E’ accaduto che i presidenti
e i consigli non verranno più votati dai cittadini, bensì dai sindaci e dai
consiglieri comunali. Insomma, da sé se la cantano e se la suonano.Una bella
presa in giro. E se i soldi pubblici delle Province verranno usati male, chi
potrà, magari quel minimo, protestare, chiedere conto agli eletti, visto che
sono eletti di secondo livello? Se protestavi contro Corada o Torchio o Salini
per le strade dissestate, qualcosa accadeva. E adesso che il presidente non è
più eletto dai cittadini? Sarebbe questo un provvedimento anticasta? In
compenso, visto che non ci sarà il giudizio degli elettori, in tutta Italia si
sono viste alleanze straordinarie: prevale quella Pd-Pdl, che, ora che ci penso,
tanto straordinaria non è. È anche singolare che partecipino alle elezioni
praticamente tutti, anche coloro che hanno gridato più forte contro le Province:
solo il M5S se ne è astenuto. Ma torniamo al punto: ci sono ancora bilanci da
gestire, anche se più magri di prima, beni mobili e immobili eccetera. Che dire?
Nel nostro territorio abbiamo visto giravolte sui candidati, veti incrociati,
sindaca di Crema contro sindaco di Cremona. Quando c’è di mezzo il potere, tutto
si può fare, tutto si fa. Ricordate lo statista democristiano che diceva che il
potere logora chi non ce l’ha?
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