Un venerdì da incubo in città e nei paesi. Ore 14.30, sono sulla via Mantova,
verso Gadesco, devo andare, non posso farne a meno. È vero, è caduta moltissima
neve, ma ormai da diverse ore non nevica più, eppure le strade sono un disastro.
Stiamo procedendo a passo d’uomo, e quindi c’è tempo per riflettere, su tante
cose. La prima è l’amara constatazione che sempre facciamo in queste
circostanze: siamo andati sulla Luna quasi 50 anni fa, stiamo lavorando con 2.0
e droni, ma basta una forte nevicata e tutto va in tilt. Ci sarà una soluzione?
Il fatto è che vedo pochi mezzi, pochi uomini, forse anche poco sale. E penso:
sono questi, evidentemente, i primi risultati dei tagli lineari ai bilanci degli
enti locali? Questo è il primo risultato dell’operazione sgangherata che è stata
condotta sulle Province, per esempio? Sindaci, presidenti eccetera avranno anche
amministrato male in passato, in alcuni casi; sicuramente ci saranno stati
sprechi; ma, all’italiana, cosa si è pensato di fare? Di rendere ingestibile
quel che era già difficile reggere; di tagliare senza pietà quei servizi che già
languivano. Invece di razionalizzare, sfrondare, sistemare, si è tagliato
indiscriminatamente. Invece che un ragionamento serio, una serie di tagliole.
D’altronde, chi parla più del dossier Cottarelli, che aveva individuato – pare –
spese da razionalizzare davvero, senza colpire i servizi al cittadino, e che è
sepolto, sparito, sommerso chissà dove? Aboliamo le Province, gridavano, certi
politici, con la bava alla bocca. Mi sa che, più che colpire la casta, abbiamo
fatto come Tafazzi e colpito a morte i servizi. Medito ancora, mentre ancora
vado a passo d’uomo. Siamo tante scatole semoventi in fila, mentre il tempo,
prezioso, scorre, i droni, forse, volano, e i sacchi di sale sono desolatamente
vuoti.
Daniele Tamburini
Daniele Tamburini
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