Come finirà la crisi che si è aperta nel centrodestra dopo lo scontro Berlusconi-Fini? Vedremo. Certo che questo è un ulteriore segnale della incertezza che domina la vita politica italiana di questi ultimi anni. Chi lo avrebbe detto, neppure due anni fa, con il centrodestra trionfatore alle elezioni politiche, che si potessero paventare elezionianticipate …
Come vorrei poter leggere quello che, tra cent’anni, diranno gli storici sulla figura del capo del governo. Personaggio che oggi a me pare così paternalisticamente ottocentesco e premoderno, nel suo modo di intendere la politica, e invece così capace, da imprenditore, di interpretare ed anticipare, in molti casi, i tempi: l’impero mediatico, l’impatto della comunicazione. Una commistione inedita, tra il cipiglio del padrone delle ferriere, che decide e dispone e mal accetta critiche ed opposizione, e la spregiudicatezza del cittadino Kane in “Quarto potere”, antesignano dell’enorme capacità dei mezzi di informazione di influenzare e formare l’opinione pubblica. Sta qui forse la radice del successo di Berlusconi, nella sua “differenza”, nella sua capacità di impersonare ed esprimere linguaggi e codici diversi che tanto affascinano la maggioranza degli italiani. Una capacità di persuasione che arriverà a convincere il popolo, in una totale confusione tra scienza e economia, che anche il nucleare è cosa buona e giusta. Intanto l’opposizione, a mio parere, invece che discutere se Fini sia “accidente” o sostanza dovrebbe vincere il panico da elezioni anticipate e scegliere in fretta identità, alleanze e magari il candidato. Dovrebbe insomma sapere chi è e cosa vuole. Bossi lo sa, Berlusconi pure e lo sa anche Fini. Il centrosinistra ancora se lo domanda. Chiudo con la domanda, un po’ provocatoria, che l’on. Pizzetti si pone: è anomalo Berlusconi o è anomala l’assenza di un’alternativa, nel nostro Paese?
Come vorrei poter leggere quello che, tra cent’anni, diranno gli storici sulla figura del capo del governo. Personaggio che oggi a me pare così paternalisticamente ottocentesco e premoderno, nel suo modo di intendere la politica, e invece così capace, da imprenditore, di interpretare ed anticipare, in molti casi, i tempi: l’impero mediatico, l’impatto della comunicazione. Una commistione inedita, tra il cipiglio del padrone delle ferriere, che decide e dispone e mal accetta critiche ed opposizione, e la spregiudicatezza del cittadino Kane in “Quarto potere”, antesignano dell’enorme capacità dei mezzi di informazione di influenzare e formare l’opinione pubblica. Sta qui forse la radice del successo di Berlusconi, nella sua “differenza”, nella sua capacità di impersonare ed esprimere linguaggi e codici diversi che tanto affascinano la maggioranza degli italiani. Una capacità di persuasione che arriverà a convincere il popolo, in una totale confusione tra scienza e economia, che anche il nucleare è cosa buona e giusta. Intanto l’opposizione, a mio parere, invece che discutere se Fini sia “accidente” o sostanza dovrebbe vincere il panico da elezioni anticipate e scegliere in fretta identità, alleanze e magari il candidato. Dovrebbe insomma sapere chi è e cosa vuole. Bossi lo sa, Berlusconi pure e lo sa anche Fini. Il centrosinistra ancora se lo domanda. Chiudo con la domanda, un po’ provocatoria, che l’on. Pizzetti si pone: è anomalo Berlusconi o è anomala l’assenza di un’alternativa, nel nostro Paese?
Daniele Tamburini
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