Vorrei essere chiaro: non intendo sparare su Monti, a prescindere. E' un
governo che si e' trovato a gestire una situazione devastata e fortemente
compromessa, e anche un po' imbarazzante. Ha fatto cose importanti: basti
pensare che ha dato dignità e valore a chi paga le tasse. Ci ha evitato - per
ora - il default. Ha assunto una nuova dignità in Europa. Ma, a volte, sembra
che navighi un po' a vista. Non starò a ripetere la solita cosa dei
provvedimenti tutti, o quasi, assunti sul piano dei tagli di spesa e delle
tasse, e scarsi sul piano degli investimenti e dello sviluppo. Ci sono, però,
alcuni elementi che davvero lasciano perplessi. Pensiamo alla questione
riduzione delle ferie e accorpamento delle feste patronali al sabato o alla
domenica. Per ora non ne fanno di nulla, ma un sottosegretario, Polillo, le
invoca a spada tratta e dice che solo in Italia c'e' la cattiva abitudine a fare
il "ponte". Scusate, ma c'e' di che essere allibiti. Le ferie? quando il lavoro
non c'è, o ce n'è poco, davvero le ferie sono un problema? Le statistiche dicono
che un italiano lavora come un giapponese, più di un tedesco. Il problema della
produttività, allora, sta nella qualità di cosa si fa, non in quanto si lavora.
Il problema sono gli investimenti in tecnologia e ricerca, per esempio. E
l'abolizione dei "ponti"? Che ne pensano gli albergatori, i ristoratori? Non
avevamo bisogno di far ripartire lo sviluppo, di cui il turismo e' una leva
importante? Non dovremmo incentivare, visto che abitiamo nel Paese più bello del
mondo, anche il turismo interno, oltre che quello d’oltreconfine? Non so, sono
confuso. Vorrei capire che senso hanno questi annunci, se non ad aumentare la
confusione. Però vorrei dire al premier Monti una cosa di semplice buon senso:
che le forbici sono utili, ma quando c'è stoffa da tagliare.
Daniele Tamburini
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