Sapete una cosa? A me, come cittadino, questa continua chiamata in causa per
condividere le colpe e le responsabilità' della crisi è venuta a noia. E' un
coro di voci del tipo: siamo tutti responsabili, quindi tutti dobbiamo fare
sacrifici. Ci ricordano continuamente che i conti dello Stato sono in dissesto
per colpa della cattiva gestione della cosa pubblica, protrattasi per tanti
anni. Sarà mica colpa mia? Sembrerebbe di sì, visto che anch’io, come quasi
tutti gli italiani, sono chiamato a risponderne. Aumento delle tasse, aumento
delle tariffe, età pensionabile che si eleva, minori servizi… Il fatto è che,
quando la colpa è di tutti, non è poi di nessuno. Scrive il professor Giacomo
Vaciago, nell'intervista che pubblichiamo su questo numero: “In Italia stiamo
pagando il costo dei tanti errori commessi”. Nella vita ho certamente commesso
tanti errori, ma non tali, credo, da aver procurato questo sfascio nello Stato.
Pertanto, fuori i colpevoli, ma che siano i colpevoli veri, e comincino a pagare
anche i responsabili del dissesto. Nel decreto sulla spending review ho visto un
accanimento contro i dipendenti pubblici, quasi a rispondere a un diffuso
sentimento, presente nell’immaginario collettivo, di rifiuto di tutto ciò che è
pubblico, frutto di anni di campagne mediatiche superficiali e qualunquiste. Ma
non ho visto gli annunciati tagli agli armamenti. Vorrà dire che saremo anche un
paese con le pezze al culo, ma armato fino ai denti. Evviva.
Daniele Tamburini
Daniele Tamburini
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