Uno sbocco, un futuro. Un po' di respiro. Una prospettiva. Riscoprire una
vocazione di impresa, il desiderio di costruire il proprio futuro. Lo diceva qui
a Cremona, qualche giorno fa, il presidente della Ferrari Montezemolo. Leggiamo
che ci sono tre milioni di persone, nel nostro Paese, che hanno smesso di
cercare lavoro. E' un dato sconcertante e molto preoccupante. Tre milioni, non
possono essere tutti vagabondi. Verrebbe da dire: proviamo a metterli insieme,
intorno a un tavolo sterminato, in un gigantesco brainstorming. Sono convinto
che ne uscirebbero altrettanti milioni di idee, forse anche di più. Tra quelle
idee, molte sarebbero vincenti e originali. Poi, dovremmo trovare chi ha fiducia
in loro, chi concede finanziamenti, chi fa da garante, chi fa da "nurse"
all'impresa. Cose impossibili? No, accade ovunque. I fondi europei non
dovrebbero servire anche a questo? E, se proprio non trovassimo misure ed assi
adeguati, non potremmo iniziare un confronto con l'Europa per questo? Dobbiamo
stare in Europa solo per sentirci dire che dobbiamo risanare i bilanci? Dice, in
queste pagine, il consigliere Angelo Zanibelli: nonostante tutti i nostri guai,
l'Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa, ed il quinto nel mondo,
con un potenziale enorme che non può essere disperso. Ma allora, se tutto questo
è vero, perché spesso, troppo spesso, sembra solo che vogliano farci paura?
Parole come lo spettro della Grecia, il default, il precipizio. Ministri che
troppo spesso parlano di licenziamenti, invece che di lavoro. Che senso ha?
Perché? Che senso ha che il ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi
paventi il licenziamento anche per i dipendenti pubblici, invece di lavorare
perché i ritardi della Pubblica amministrazione non contribuiscano – come
succede adesso - ad alimentare la spirale della crisi? Che senso ha che la
ministro Fornero insista a parlare di licenziamenti per motivi economici, quando
si dovrebbe parlare di assunzioni per motivi economici? Per forza che anche la
spinta montiana sembri destinata a esaurirsi in breve tempo. Con la paura non si
intraprende, non si inizia, non si spende. Con la paura ci si rinchiude in
angolo, a parare i colpi. Noi non abbiamo bisogno di spiare lo spread che
cresce, in preda al timore. Ci vogliono idee, per il Paese, per Cremona. E per
riprendere Zanibelli: è ora che anche le istituzioni locali diano risposte e non
si tirino indietro. Forza, il tempo è adesso.
Daniele Tamburini
Gentilissimo signor Tamburini ho letto con interesse il suo intervento e non posso che concordare sulla sua tesi. Sentire il parere di molti significa avere moltissime idee ma sicuramente questo non viene fatto perchè il nostro gruppo dirigente nazionale di qualsiasi settore, dalla politica all'industria, ritiene che oltre le loro idee non ci sia più nulla da scoprire, invece c'è ancora molto da scoprire. Non crede che in molte aziende con molti operai ma altrettanti cassaintegrati, per motivi economici, non si possa trovare un accordo per una riduzione minima dello stipendio e usarlo per nuove assunzioni? 100 euro in meno ad un operaio che ne prende 1200 non sono una grande cifra se serve per dare lavoro ad un altro, con questo ritmo si aumenterebbe del 10% la forza lavoro in azienda. Poi il gruppo dirigenziale delle aziende, siamo sicuri che servano proprio tutti? Direttori vicedirettori, dirigente del personale ecc......mi tornano in mente le parole del signor Furga, si quello delle famose bambole, una volta l'ho incontrato e mi disse: se fosse per me lavorerei con neanche la metà di dirigenti e impiegati, questi non producono neanche l'aria che respirano, ma le cose vanno così. Io sono stato abituato a vedere il lavoro a fine giornata.........un grande personaggio che si è creato da solo. Un altro esempio di come va oggi il mondo del lavoro e i signori ministri e altri dirigenti, come ha detto bene Lei, cercano di farci paura per farci tacere e poterci spremere ancora un poco, ma dei loro sacrifici ne vedo ben pochi. Grazie per la sua cortese ospitalità. Pier Alfredo Gualdi. Grontardo
RispondiEliminaLa ringrazio
RispondiEliminaDaniele Tamburini