venerdì, marzo 29, 2013

Pausa di riflessione, buona Pasqua


Un passo avanti, due passi indietro. Un minuetto? No, troppo grazioso. Un sabba? Rispetto ad alcuni insulti che volano, potrebbe essere. Dribbling, finte: anche le metafore calcistiche tornano utili. Scarti laterali, il salto del cavallo. Di cosa stiamo parlando, se non dello stato dell'arte della politica italiana, oggi? Dopo le consultazioni, ora pausa di riflessione: ci vuole. Ognuno parla il suo linguaggio. Offerte, controfferte, negazione delle offerte, un governo ad ogni costo… no tutti a casa, si torni a votare. Cresce una enorme preoccupazione. Il presidente Napolitano parla di una fase cruciale di ricambio democratico, al suo posto avrei mandato Bersani difronte al parlamento. Siamo proprio sicuri che non avrebbe ottenuto i voti sufficienti? Magari di straforo: Berlusconi teme Grillo. L’ex comico ieri ha detto: “Dicono di noi cose per cui ci vuole un neurologo. Vadano a farsi curare”. Ho pescato, tra le mille, due frasi che sembrano disegnare mondi incomunicabili. Comunque la si pensi, è una situazione da far paura. Il maggior quotidiano economico italiano ieri ha "sparato" in prima pagina un titolo a caratteri cubitali: "basta giochi" ed elenca otto tra le emergenze più emergenti (mi si passi l'espressione). In queste condizioni, possiamo augurare buona Pasqua? Sì, possiamo. Perché la Pasqua, per i cristiani e non solo, è simbolo di rinascita, di risveglio, di luce dopo il buio del sepolcro. Allora buona Pasqua a tutti.
Daniele Tamburini 

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