Neppure il caldo torrido a cavallo del Ferragosto ha risparmiato al Paese incertezza e preoccupazioni pesanti, dovute alla crisi ed alle risposte che l’Europa ci chiede. Risposte che hanno visto una ridda incredibile di provvedimenti annunciati, sostenuti, poi ritirati, poi riproposti. Un tratto di penna o una telefonata o un incontro di tre, quattro persone provocavano scenari di enti che sparivano, anni di contributi azzerati, voci stipendiali congelate, tasse e tagli, e così via. Forse in Europa non sono molto contenti. Certamente lo sono poco gli amministratori locali, i cittadini, le imprese. Ma, tanto per non farci mancare niente, gli amministratori del nostro Comune, in primis il sindaco Perri, sono alle prese con una crisi politica assai grave. Le radici sono lunghe, ma la situazione è precipitata a seguito dei rinnovi contestati di alcuni consigli di amministrazione di società partecipate. Da settimane si parla di rimpasto nella giunta, e l’assessore al bilancio Nolli, personaggio di peso, ha ripescato l’espressione “nani e ballerine”, riferita ad esponenti del proprio partito. Ora, noi assistiamo a questo scenario, perché lo abbiamo in casa nostra. Ma chissà quante altre situazioni simili ci saranno, in giro per il Paese. Voglio dare voce al cittadino medio che dice, rivolto alla politica, sia locale che nazionale: ma come, ci parlate di responsabilità, ci dite che il momento è gravissimo e che dobbiamo tutti farcene carico, e voi, che esempio date? Ci dite che viviamo in un’emergenza, che i problemi sono tanti, e dunque non sapete fare di meglio che litigare, piuttosto che governare la città? Ci ricordate i manzoniani capponi di Renzo. Davvero, se deve continuare così, meglio tutti a casa.
Ore 19,41 di giovedì 1. Apprendiamo che, come spesso accade in questi casi, tutto finisce a tarallucci e vino, almeno questo fanno intendere. Bene, se così è, allora avanti e lavorare sodo.
Daniele Tamburini
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