“Gli italiani capiranno”. Certo che capiscono, presidente Monti. Capiscono, e pagano: qualcuno di più, qualcuno di meno, mentre, ancora in troppi, non pagano affatto. Gli italiani capiscono da tanto tempo. Intanto, lo spread rimane altalenante. Ha detto ancora Monti: “I mercati sono delle bestie feroci utili, ma sbilanciate... Dobbiamo domare i mercati, non demonizzarli”. Ci chiediamo, a questo punto, se in prima linea come domatore debba starci, tanto per fare un esempio, chi ha lavorato una vita e magari percepisce oggi 1.400 euro di pensione, e vede bloccato il meccanismo di rivalutazione. Davvero uno spettacolo plastico: da una parte i mercati mondiali della globalizzazione, dall’altra, il piccolo pensionato da 1.400 euro il mese, con cui, spesso, aiuta figli e nipoti. Magari anziano e un po’ malandato. Non è male. Intanto, la manovra ha risuscitato l’unità sindacale: sono annunciate ore e giornate di scioperi unitari. È ovvio: comunque la si pensi, la stretta sulle pensioni comporta sacrifici durissimi. Ci sono uomini e donne che, da un giorno all’altro, si trovano a dover andare in pensione ben cinque anni dopo quanto avevano previsto. Non è poco. Lo dico io che, da questa manovra forse, ne avrò un piccolo vantaggio venendo meno quella che era definita “la finestra”. Si sa, soprattutto per le donne è dura: siamo in Italia, sappiamo bene come vanno le cose, sono le donne a sostenere il peso maggiore di figli, anziani, lavoro domestico eccetera. Sarà durissima. Certo, Monti non ha una maggioranza parlamentare sua, e Berlusconi è sempre lì, con tutti i suoi pesanti veti, soprattutto sulla patrimoniale: ma le spese per i caccia F35 e lo scandalo delle frequenze digitali TV, che valgono 16 miliardi, ma che vengono in pratica regalate, su questo forse, si può provare ad agire magari dicendo a chi protesta: “Abbiamo già dato, hai già avuto”. Invece, torniamo all’immagine iniziale: pensionato vs mercati. E l’elusione? E la corruzione? A proposito di corruzione: brutta storia quella della discarica di Cappella Cantone; attendiamo che la giustizia faccia il proprio corso… fino in fondo. Tornando alla manovra certo, come scrive il professor Manasse, non potevamo pretendere che, in diciotto giorni, Monti facesse ciò che i governanti, Berlusconi in testa, non hanno fatto in diciassette anni. Il giudizio finale sulla manovra? Dipenderà dai risultati. Intanto, per la supposta, conviene stare molli.
daniele.tamburini@fastpiu.it
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