L’altro giorno ho fatto mente locale: siamo quasi nel 2012. Già 15 anni fa avevo letto un libro sull’ipotetica fine del mondo legata al compimento del calendario Maya. Mi viene da sorridere. Vi ricordate? Pagine di giornale dedicate a questa annunciata Apocalisse, serie opinioni di sociologi, massmediologi, religiosi, e fantasie varie di maghi e studiosi dell’occulto. Chi avrebbe potuto pensare che saremmo arrivati non dico alla fine del mondo, ma insomma, ad una modificazione talmente profonda della realtà a noi consueta, tale da poter sembrare davvero una piccola fine del mondo? Ma davvero, citando una canzone ripresa dal Liga, è la fine del mondo per come lo conosciamo? Siamo a rischio recessione ammonisce, oggi, il neo ministro Corrado Passera. E noi cosa percepiamo, quotidianamente? Una forte contrazione dei consumi, stili di vita obbligatamente diversi, derivanti dalla notevole diminuzione di denaro in circolazione. E, a livelli più alti? La finanza, le banche, le agenzie di rating che sembrano dominare anche sull’azione stessa dei governi. Ci si pongono ormai domande sul senso stesso delle parole democrazia e rappresentatività. L’Europa che non dà una grande prova di sé, e giungono al pettine molti nodi strutturali: avere un Parlamento europeo non è sufficiente, se questo non riesce ad esprimere un vero livello di governo. Allora, che cosa ci aspetta: esplosione o implosione? Una saturazione tale di rabbia e difficoltà che porterà a piazze in rivolta, o un lento affievolirsi, un declino triste, come quello di una stella supernova che si spegne? Ben poco di stellare si vede invece, in questi giorni, nella vita politica di Cremona: anche qui, esplosione o implosione? Crisi in Comune, uscita della Lega dalla maggioranza, il gran finale col botto, cioè le elezioni anticipate, o un lento continuo affievolirsi delle funzioni di governo locale, sempre sul filo del rasoio, il trascinarsi fino alle prossime amministrative? Si sta come d’autunno, sugli alberi le foglie.
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