sabato, maggio 17, 2014

«Non è questa l’Europa che vogliamo, la cambieremo» Intervista a Giovanni Toti

Intervista a Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi e membro del comitato di presidenza di Forza Italia
di Daniele Tamburini

Govanni Toti è candidato alle elezioni europee come capolista per la circoscrizione Italia nord- occidentale, che comprende anche il collegio della Lombardia. 
Dottor Toti (per adesso non possiamo ancora chiamarla Onorevole), vado subito al punto: sono molte le contestazioni riguardo le politiche dell'Unione Europea e crescono di numero gli euroscettici. Qual è la sua opinione? 
«E’ evidente che gli euroscettici crescano dal momento che questa Unione Europea non fa nulla o quasi per aiutare i cittadini dei suoi stati membri. Guardi ad esempio l’Italia: mentre a Bruxelles sono sempre pronti a bacchettarci su riforme e conti con altrettanta velocità si girano dall’altra parte quando si tratta di darci una mano sull’enorme ondata di clandestini in arrivo dal sud del mondo e dire che i confini italiani sono anche confini dell’Unione Europea. Invece siamo lasciati soli sia come mezzi, sia come risorse finanziarie a far fronte a questa emergenza. Potrei citare molti altri esempi legati alla politica del rigore imposta dalla Germania che sta affossando le nostre imprese e che ha creato una disoccupazione ormai intollerabile. Non è questa l’Europa che vogliamo. Non è questa l’Europa che vogliono i cittadini. I cambiamenti che occorrono sono profondi e noi andremo là per questo». 
Secondo gli ultimi sondaggi, alle elezioni europee il Pd di Renzi volerebbe, crescerebbe il Movimento 5 Stelle, mentre Forza Italia non “sfonderebbe” il muro del 20%. Ammesso e non concesso che vada cosi, quali ripercussioni potrebbe avere questo scenario sul governo del Paese? 
«Io non credo che andrà così. Certamente il movimento 5 stelle andrà bene nelle urne ma gli elettori devono sapere che il voto a Beppe Grillo è un voto inutile, anzi dannoso per il paese. Gli eletti di quel partito non contribuiscono a nulla di costruttivo, ma mirano solo a distruggere. La rabbia della gente, la delusione per la politica certamente comprensibile data la situazione generale dell’Italia e i cattivi esempi che i partiti hanno saputo dare. Ma Grillo non e’ affatto la cura per tutto questo. Semmai è una malattia ancora peggiore. Per quanto riguarda Renzi io non credo che il suo Pd volerà come dice lei, nelle urne, anche se certamente si avvantaggerà della molte promesse, peraltro non mantenute, e di operazioni elettorali come gli 80 euro. Renzi sta facendo di tutto per andare bene al voto, ma questo lo pagheranno le famiglie italiane quando dovranno pagare il conto dopo le elezioni. Per quanto riguarda Forza Italia sono convinto che andrà molto bene, nonostante l’anno orribile che abbiamo vissuto e la scelta illiberale e antidemocratica di escludere Berlusconi dalle liste e di limitarne la campagna elettorale». 
Una domanda secca: cosa ne pensa del governo Renzi? 
«Gravemente insufficiente e i dati dell’economia di queste ore sono lì a dimostrarlo: crescono i fallimenti, cresce la disoccupazione, cresce il debito pubblico, crescono le tasse cresce il numero degli sbarchi clandestini sulle nostre coste Se questa è la svolta di Renzi, direi che abbiamo sbagliato direzione». Affrontiamo il tema delle riforme istituzionali: che cosa farebbe Forza Italia, se fosse messo alle strette da un premier ancora più forte e, quindi, più determinato ad andare avanti sulla sua proposta? 
«Guardi sulle riforme il nostro punto di vista non cambierà con il voto quale che sia l’esito lo ripetiamo da ormai 20 anni. Questo paese ha bisogno di radicali cambiamenti per renderlo più giusto e più competitivo. Noi le riforme le avevamo fatte già nel 2005, ma il partito democratico con un referendum ha voluto abrogarle. Oggi sotto la guida di Matteo Renzi quel partito sembra avere cambiato opinione e pare voler fare le riforme. Meglio tardi che mai. Per quanto ci riguarda rispetteremo gli impegni presi dal Presidente Berlusconi e siamo pronti a sostenere le riforme purché siano vere riforme scritte nell’interesse del paese e non semplici medaglie per la gloria pre-elettorale di Matteo Renzi. Forza Italia ha sempre fatto un’opposizione responsabile, dunque collaborerà a tutti i progetti che considererà nell’interesse del paese e si opporrà a quelli che il paese danneggiano. E’ il nostro modo di intendere la politica e tale sarà il nostro comportamento anche sulle riforme». Come vede il futuro di Forza Italia? Vedo un ottimo futuro per Forza Italia. Un futuro pieno di successi per un partito sempre più aperto alla società carico di nuovi progetti e nuovi obiettivi. E’ la via che ha indicato Silvio Berlusconi nei mesi scorsi e fino ad oggi il presidente Berlusconi non ha mai sbagliato strada». 
Lei ha recentemente detto che Marina Berlusconi è un'ottima manager e che sarebbe una risorsa per il sistema politico italiano, qualora decidesse di entrare in politica. Secondo lei è auspicabile? 
Non è giusto tirare Marina Berlusocni per la giacca sarà lei a decidere cosa fare della sua vita futura. Chi si scandalizza all’idea di una dinastia mi fa solo sorridere. Basta guardare esempi in giro per il mondo. In tutte le democrazie avanzate capita che figli, fratelli o altri parenti ereditino i destini politici di una nazione. Marina per qualità umana, professionali e per vicinanza politica al padre potrebbe essere un’ottima risorsa per il partito e per il centro destra in generale, ma ripeto, dovrà essere lei a scegliere il se e il quando. Per quanto mi riguarda l’accoglierei a braccia aperte».

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